Dalle sentenze di condanna nei confronti dell’operato della Fiumicino Tributi a una serrata azione di contrasto all’evasione delle principali fonti di incasso erariali. Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, è alle prese con un’operazione trasparenza sulle spese e sul bilancio dell’ente locale tirrenico per tirare una linea di demarcazione con quanto ereditato dalla precedente amministrazione e impostare una politica economica improntata alla chiarezza e alla trasparenza.
Sotto la lente del sindaco di Fiumicino voci di bilancio che, in passato, hanno portato alle inchieste giudiziarie della Corte dei Conti
I capitoli da rispolverare sono diversi, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: mettere in sicurezza il bilancio comunale e quello delle società partecipate con un’attenta e “responsabile azione di verifica e di risanamento”.
L’esame sui nodi che possono intralciare l’efficacia della nuova azione amministrativa riguardano, in primo luogo, le sentenze di condanna pronunciate dalla Corte dei Conti nei confronti dell’ente di riscossione, ma anche quella relativa all’ “ex sindaco per profili attinenti all’affidamento di alcuni rapporti di consulenza con l’ente”.
La Giunta passerà al setaccio gli aspetti censurati dai giudici contabili anche per evitare nuovi problemi “connessi con la gestione precedente gettando luce su voci che potrebbero innescare nuove azioni da arte della magistratura”.
Come è ragionevole attendersi, per far quadrare l’esercizio di bilancio il sindaco dovrà mettere mano anche a quelle voci che, sino a ora, hanno prodotto un gettito per le casse comunali molto inferiore alle attese.
In cima alla lista c’è il tema dell’evasione dei principali tributi erariali, vale a dire la tariffa sui rifiuti (Tari) e le imposte sulle abitazioni diverse dalla prima casa (Imu). Su questo la nuova compagine amministrativa promette battaglia e ha già avviato una verifica su tutto il territorio di competenza per sollecitare gli inadempienti a mettersi in regola. L’obbiettivo è duplice, soprattutto per quel che concerne la raccolta dell’immondizia, allo scopo di far pagare tutti e quindi spalmare l’imponibile su una platea molto più ampia di contribuenti e anche di mettere la parola fine al diffondersi di discariche abusive di più o meno piccole dimensioni sul territorio.
Il destino delle concessioni esistenti sul demanio marittimo di Fregene
Ulteriore nota dolente, dal punto di vista delle mancate entrate, è costituita dalle circa 450 unità immobiliari realizzate in zone assoggettate ai vincoli del demanio abitativo. Sul tema sarà avviata una serie di incontri tra l’ente locale e i soggetti istituzionali competenti e, in particolare, Prefettura, Capitaneria di Porto, Demanio e Regione Lazio per delineare una strategia comune utile a dissipare le ambiguità, anche di natura tributaria, che impediscono l’incasso di cespiti altrimenti dovuti.
“Anche sul demanio marittimo – precisa una nota dell’amministrazione tirrenica – sono state verificate anomalie che saranno oggetto di possibili attenzioni da parte della Corte dei Conti perché si tratta di tre concessioni decadute da circa tre anni sulle spiagge a Fregene senza che si sia proceduto alla loro riassegnazione con un evidente danno per” le casse comunali.
Il primo intervento è stato di mettere in sicurezza luoghi abbandonati al degrado e alla devastazione anche da parte di bande notturne che lasciavano in mezzo alla sabbia, vetri e bottiglie rotte con pericoli evidenti per gli stessi bagnanti (leggi qui). Il passo successivo sarà quello di restituire legalità ai tratti di arenile di ponente attraverso la pubblicazione di nuovi bandi con “vincoli e condizioni che garantiscano delle finalità progettuali a favore di categorie svantaggiate come le persone con disabilità, i giovani e gli anziani”.
Passaggi che comunque comporteranno l’eventuale trasformazione d’uso da parte del consiglio comunale del Piano Arenili (PUA), sempre nel rispetto dei limiti previsti dall’Agenzia del Demanio. In caso contrario, infatti, la nuova amministrazione sarebbe passibile di procedure giudiziarie di natura contabile e rimarrebbe comunque esposta a pesanti sanzioni che la giunta guidata da Mario Baccini “non vuole ereditare”.
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