Era da tre anni che si aspettavano provvedimenti per mettere in sicurezza uno stabilimento balenare di Fregene Sud. Il luogo si era trasformato in una zona ad alto tasso di pericolosità, malfrequentato, teatro di incursioni da parte di persone che lo utilizzavano per ubriacarsi. Situazioni sfuggite di mano anche a causa dell’inerzia della precedente amministrazione. Dopo che il luogo è stato teatro del ferimento dei suoi stessi frequentatori che, probabilmente, in stato di alterazione psico-fisica erano addirittura caduti da una delle tettoie malmesse procurandosi delle contusioni, finalmente il Comune di Fiumicino ha disposto il divieto di accesso e di balneazione nell’area. La zona era divenuta infrequentabile e dannosa per la pubblica incolumità.
Finalmente vietato l’accesso alla spiaggia di uno stabilimento balneare di Fregene fonte di pericolo e di degrado
L’ordinanza urgente n. 43, emanata dal sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, venerdì 28 luglio scorso dispone, quindi, il transennamento e la totale chiusura del luogo in cui si trovano i resti dello stabilimento balneare “La Perla”, in via Lungomare di Levante a Fregene Sud, che fu abbattuto ma solo parzialmente dalla precedente amministrazione locale, appunto, tre anni fa.
I divieti di accesso e di balneazione nelle acque immediatamente adiacenti all’ex stabilimento è arrivato, a tambur battente, dopo un sopralluogo effettuato dalle forze dell’ordine. Oltre ai ruderi della struttura che rappresentano lo scempio della deriva in cui si incaglia l’intervento delle istituzioni in mezzo venivano trovate numerose bottiglie di vetro, in molti casi rotte, e altri rifiuti solidi di vario genere pericolosi per i bagnanti presenti in quel settore della spiaggia.
Mercoledì 28 giugno scorso l’amministrazione locale e l’Agenzia del Demanio Marittimo hanno avviato l’iter per la messa in sicurezza l’area e per dare il via alla riassegnazione della concessione con un apposito bando di concorso.
Durante l’abbattimento non erano state rimosse le fondamenta ed erano rimasti alcuni spezzoni di acciaio da costruzione sulla spiaggia con grave pericolo, soprattutto, per l’incolumità dei più piccoli che possono anche sfuggire al controllo dei genitori.
La presenza di quei resti ingombranti in spiaggia ha inoltre impedito di pulire la spiaggia in modo adeguato attraverso i mezzi per la vagliatura della sabbia.
Dopo il parziale abbattimento delle strutture la precedente amministrazione ha abbandonato l’area a una situazione oggettiva di pericolo
Per ristabilire le necessarie condizioni di sicurezza è stato quindi deciso di installare una recinzione con cartelli di divieto accesso all’area del cantiere. L’ordinanza proibisce, inoltre, la balneazione nello specchio d’acqua antistante l’ex stabilimento per una profondità di 40 metri dalla linea di battigia verso il mare aperto. La violazione del divieto è punita con una sanzione amministrativa compresa tra 25 e 500 euro. I relativi controlli sono assegnati alla polizia locale del Comune tirrenico, alle forze dell’ordine e alla Capitaneria di porto.
Si amplia, dunque, la sezione di spiaggia del Lungomare di Levante interdetta ai bagnanti perché l’ex stabilimento “La Perla” confina con un altro cantiere su cui sono in corso di esecuzione lavori sulla barriera e sui “pennelli” frangiflutti. Interventi che sono stati sospesi per il periodo della stagione balneare ma con l’esplicita proibizione di entrare anche all’interno di quest’area recintata.
Mentre saranno avviate le operazioni di totale rimozione dei resti dell’ex stabilimento balneare “La Perla” verrà iniziato anche il procedimento per l’emanazione di un nuovo bando per la riassegnazione della concessione che dovrà prevedere, tra l’altro, la ricostruzione dei beni demaniali incamerati dall’amministrazione. Le parti demolite dovranno essere ricostruite sulla stessa area occupata dalle strutture precedenti o, eventualmente, anche in altro ambito dello stesso territorio comunale.