La guerra interna all’Unione per l’utilizzo del Recovery Fund è alla fase finale. Questa sera il premier Giuseppe Conte incontra a Bruxelles il presidente francese Emmanuel Macron. In ballo un asse italo-francese in vista del vertice del Consiglio Europeo straordinario di domattina. Qui si giocherà la battaglia decisiva per il fondo europeo da 750 miliardi, destinato alla ricostruzione post-covid. All’Italia spetta la parte più rilevante, 172 miliardi: ma i Paesi rigoristi, guidati dai leader sovranisti di Austria e Olanda, vorrebbero imporre condizioni pesanti. “È una partita fondamentale per il futuro dell’Europa e dei nostri cittadini”, dichiara il presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla vigilia della partenza.
Recovery Fund, Conte cerca l’asse italo-francese per battere i rigoristi al vertice Ue
E’ il giorno decisivo. A Bruxelles il vertice dei capi di Stato europei stabilirà le regole di utilizzo dei 750 miliardi previsti per portare il Vecchio Continente fuori dalla crisi: all’Italia spettano 172 miliardi.
Questa sera Conte vedrà Macron: l’accordo con l’Eliseo garantirebbe lo spostamento degli equilibri nella battaglia di domani contro i falchi rigoristi tutto in favore del nostro Paese.
“Non è questo il tempo dei rinvii, ma delle decisioni. Il Decreto Rilancio è stato definitivamente convertito dal Parlamento ed è legge dello Stato. Adesso è la volta di Bruxelles: sono in partenza e tra qualche ora incontrerò il Presidente Macron per preparare il Consiglio europeo di domattina”, dichiara il presidente Conte.
“È una partita fondamentale per il futuro dell’Europa e dei nostri cittadini”, sottolinea il premier. “Dobbiamo approvare al più presto il Piano europeo per la ripresa. Le nuove risorse ci consentiranno di investire nelle infrastrutture, nella digitalizzazione e di perseguire il rilancio economico e sociale di cui il nostro Paese ha bisogno”.
“Confrontiamoci duramente, lavoriamo meticolosamente sui dettagli, ma non perdiamo di vista la prospettiva e la visione politica che guida la nostra azione. È il tempo della responsabilità”, conclude Conte.
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