Una comunità sotto shock. E’ stata rubata la statua della Madonna davanti alla Chiesa di Palidoro. Lo ha comunicato Don Roberto Leoni dal sito ufficiale della Diocesi di Porto e Santa Rufina.
Rubata la statua della Madonna a Palidoro, Don Leoni: “E’ un atto di guerra, un gesto di violenza che offende tutti”
“Non si capisce il perché – afferma affranto Don Roberto Leoni – che prosegue – O, al contrario, si capisce fin troppo bene. E’ la violenza e la guerra che da tempo covano, anche tra noi, e che, periodicamente, si fanno riconoscere. Due giorni fa, proprio ad un mese dalla morte di Don Antonio Ghirighini, parroco bravo e buono a Palidoro, qualcuno ha pensato bene di rubare la statua della Madonna che era nella piazza del Borgo.
“Non è una ragazzata”
Ovviamente non si tratta di un bene di valore storico ed artistico: era una statua di nessun valore, messa lì appena dieci anni fa. Ma – vi verrà magari da ridere – era l’immagine di nostra mamma. E ci eravamo tutti affezionati. Per favore, non si dica che è stata una cosa da nulla, una ragazzata. Non è così: è, anzi, l’ennesimo allarme di un mondo che va a fondo, visto che non si riesce neanche più a rispettare un segno tangibile di quella fede che da duemila anni fonda la nostra civiltà”.
“La statua è stata rubata da almeno tre persone”
“Eravate almeno in due o tre ad armeggiare per portarla via, chissà per farci che. Quel volto mite e dolce, quegli occhi, non vi hanno detto niente? Da piccoli l’avete detta anche voi l’Ave Maria, colle manine giunte. Quegli occhi hanno continuato a seguirvi, anche se erano di una statua di cemento bianco, senza altro valore se non quello dato dal rispetto e dalla devozione dei fedeli. Sì, erano tanti a passare in piazza e a farsi il segno della croce. E tutti, ora, si chiedono: ma perché? Un gesto così sciocco, cattivo, offensivo verso la Madre del Signore e verso tutti i suoi figli, che non sono pochi”.
Ma non vi preoccupate, quella Mamma continua a volervi bene, come solo Lei riesce a fare. Noi, magari, impiegheremo un po’ più di tempo per perdonarvi il gestaccio che avete fatto. Tra un po’, saremo lì a pregare il Rosario perché Dio vi tocchi il cuore e vi riporti a casa. Fino ad ora avete scelto di uscire ed aggiungervi al mucchio, ahimé non piccolo, di quelli che hanno deciso di fare guerra a tutto quello che è vero, bello, nobile e santo. Comprese le statue”, ha concluso don Roberto Leoni.
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