A Vicovaro si tornerà alle urne: il Consiglio di Stato ha annullato l’elezione del sindaco Nello Crielesi, a poco più di un anno dalla sua vittoria alle amministrative del giugno 2024. Decisiva la sentenza definitiva dei giudici amministrativi, che hanno accolto il ricorso presentato dalla lista avversaria “Vicovaro insieme, con De Simone Sindaco”, guidata dall’ex primo cittadino Fiorenzo De Simone.
Caos elettorale a Vicovaro: cade la giunta Crielesi, nuove elezioni nel 2026
La decisione mette fine all’amministrazione Crielesi, insediatasi con soli 66 voti di scarto sull’allora sindaco uscente. Il Comune sarà ora affidato a un commissario prefettizio in attesa di nuove elezioni, previste con tutta probabilità nella primavera del 2026.
Il ricorso: irregolarità nella raccolta firme
Il fulcro del ricorso riguardava le modalità con cui erano state presentate le firme a sostegno della candidatura di Crielesi: moduli sciolti, privi di timbri, firme di congiunzione, numerazione progressiva e simboli identificativi della lista.
Un’impostazione che, secondo i giudici, non garantiva la necessaria trasparenza e tracciabilità della volontà degli elettori firmatari.
Il Consiglio di Stato ha ribaltato la precedente sentenza del TAR, sottolineando che il rispetto formale delle procedure non è una semplice formalità, ma un principio sostanziale a tutela della regolarità democratica: “La certezza del sostegno alla lista deve emergere da documenti chiari, contestuali e completi. Non può essere affidata a deduzioni ex post o elementi esterni”, si legge nella motivazione.
Le reazioni: Crielesi prende atto, De Simone rivendica la correttezza del ricorso

Il sindaco uscente Nello Crielesi, pur esprimendo dissenso rispetto alla decisione, ha dichiarato: “Rispettiamo la sentenza, anche se non la condividiamo. In quest’anno abbiamo lavorato per il risanamento e lo sviluppo del nostro paese. Ci vediamo costretti a interrompere progetti importanti per Vicovaro”.
Dall’altra parte, l’ex sindaco Fiorenzo De Simone, alla guida della lista ricorrente, ha sottolineato: “È stato necessario ristabilire la legalità. Le irregolarità erano evidenti: la sottocommissione elettorale avrebbe dovuto escludere quella lista sin dall’inizio. Solo dopo, con scrupolo, abbiamo verificato le carte: da lì è emerso tutto”.