Da rifugio leader per animali a rifugio lager. La Sfattoria degli Ultimi diventato simbolo di speranza per animali salvati dall’abbandono per le strade di Roma è stata travolta da un blitz. Dopo il sequestro di ieri, oltre 300 animali – tra cinghiali, asinelli, cani e maialini – restano in attesa di un destino incerto. Chi si prenderà cura di loro ora?
Sotto sequestro la Sfattoria degli Ultimi: 300 animali tra cinghiali, cani, gatti e asinelli ora attendono un futuro e una nuova possibilità di salvezza
Situata alla periferia di Roma, la Sfattoria degli Ultimi era diventata negli anni un punto di riferimento per il recupero di animali selvatici, in particolare cinghiali, ma anche per asini, cani, maialini e altri esemplari in difficoltà.
Tuttavia, nelle ultime settimane le autorità hanno accertato una situazione di forte degrado e irregolarità amministrative, culminate in un sequestro che ha coinvolto oltre 300 animali.
“Voglio rassicurare tutti gli amanti degli animali: il nostro primo obiettivo è la loro tutela“, prova a rassicurare Stefania Prestipino, garante degli animali di Roma Capitale.

Secondo quanto relazionato dai carabinieri, gli animali versavano in condizioni preoccupanti, probabilmente a causa di una cronica mancanza di fondi più che per veri atti di crudeltà intenzionale. Resta il fatto che la gestione era fuori controllo e sono stati contestati reati a carico del responsabile della struttura.
Una gestione difficile
Ora gli animali saranno affidati a custodi giudiziari. Per quelli non appartenenti alla fauna selvatica, come cani, gatti e asinelli, Roma Capitale ha già individuato un responsabile nel direttore del Dipartimento per il benessere animale.
Campidoglio e Pisana, che faranno?
La gestione dei cinghiali essendo fauna selvatica, la competenza ricade sulla Regione Lazio, che nelle prossime ore potrebbe nominare un referente.
In attesa di una definizione ufficiale, la cura degli animali sarà temporaneamente affidata a un’associazione di volontari già attiva sul territorio. Una misura di emergenza, il futuro resta un punto interrogativo.