A Roma, la storia di Gianpaola, una donna di sessantacinque anni affetta da grave invalidità, si trasforma in un esempio di prontezza e coraggio di fronte all’insidia di una truffa in corso.
Truffa della carte di credito: l’ultima vittima una 65enne invalida soccorsa dai due poliziotti modello Federico e Benedetto
La donna stava monitorando con attenzione il suo estratto conto, quando si è accorta di movimenti sospetti e addebiti insoliti sulla sua carta di credito prepagata.
E’ stato allora che con la certezza di una clonazione, pur nella sua difficile condizione, ha avuto la forza di agire con lucidità e determinazione, nonostante la sua mobilità limitata dalla condizione di invalidità.
L’appello al 112 con la carta bloccata
La 65enne ha dapprima bloccato la carta presso l’istituto di credito, poi ha subito compiuto il passo successivo, e cioè quello di contattare il NUE 112 per denunciare l’accaduto telefonicamente.
La sua grave invalidità, infatti, le impediva di recarsi personalmente presso gli Uffici di Polizia per sporgere denuncia, una barriera fisica, che non ha fermato Gianpaola, e la sua determinazione di andare a fondo nella vicenda e ottenere giustizia con un appello, recepito immediatamente con la massima sensibilità dalle forze dell’ordine.
L’intervento a casa della vittima in preda al panico
La risposta non si è fatta attendere. Dopo pochi minuti dalla chiamata, Federico e Benedetto, due poliziotti del VI Distretto Casilino, sono giunti all’abitazione di Gianpaola.
Ad attenderli sull’uscio, c’era la donna visibilmente scossa e provata dallo sconforto e dalla disperazione del tentativo di truffa e la paure di essere stata presa di mira dai malviventi.
Con grande umanità i due agenti hanno saputo trasformare un momento di angoscia in un’occasione di supporto e rassicurazione e si sono seduti accanto per rassicurarla con la loro presenza e raccogliere con attenzione il racconto concitato della truffa subita.

Dopo gli adempimenti di rito, Federico e Benedetto hanno salutato Gianpaola con la promessa di un “arrivederci” più felice. E così è stato. A distanza di qualche giorno dal loro primo, drammatico incontro, i due poliziotti sono tornati a trovare la donna non per dovere, ma per un semplice saluto, mantenendo la loro promessa e così verificando che la 65enne si fosse ripresa dall’accaduto.
“Desidero ringraziare il VI Distretto Casilino per aver ascoltato, e non solamente sentito, l’appello di una cittadina diversamente abile, risolvendo tempestivamente e concretamente la mia difficoltà a recarmi personalmente presso i Vostri Uffici” – ha scritto Gianpaola in una lettera al Questore di Roma, un sentito “grazie” che sottolinea l’importanza di un servizio di prossimità attento a tutti.