Da qualche tempo, Meta, proprietaria di WhatsApp ha iniziato a far visualizzare direttamente all’interno dell’app contraddistinta dalla celebre icona verde, una serie di messaggi e comunicazioni ai suoi milioni e milioni di utenti, in particolare un avviso che è stato mandato per impostare un pin di sicurezza. Adesso, invece, è stato inviato un avviso per impostare un pin della sicurezza e poi ancora si ricorda il funzionamento della celebre tecnologia end-to-end per proteggere la privacy delle conversazioni.
In questi giorni un messaggio particolare, riguardante la protezione dei dati personali, é visualizzato dai milioni e milioni di utenti di Whatsapp
WhatsApp, in buona sostanza, ha iniziato a mandare direttamente all’interno dell’app stessa, come se fosse un vostro amico o un utente con il quale avete in corso una chat, tutte le comunicazioni ritenute importanti per l’utente stesso.
In questi giorni, difatti, l’ultima comunicazione inviata a tutti gli utenti dell’app all’interno della chat dedicata, non a caso intitolata “Whatsapp” questo messaggio: “Nessun altro, nemmeno WhatsApp, può visualizzare i tuoi messaggi personali”.
Questo per riepilogare, rimandando ad una pagina web interna, l’utente, a rileggere il contenuto della policy di Whatsapp sulla crittografia end-to-end a protezione dei dati personali. Sembrerebbe una cosa non nuova, ma in realtà indica che whatsapp da qualche tempo invia direttamente le comunicazioni importanti ai suoi utilizzatori e puntualizza aspetti noti ma spesso dimenticati.
“La crittografia end-to-end protegge le chiamate e i messaggi personali tra te e la persona con cui stai comunicando. Nessuno al di fuori della chat, nemmeno WhatsApp, può leggerne, ascoltarne o condividerne il contenuto. Con la crittografia end-to-end, i tuoi messaggi sono protetti con un lucchetto, e solo tu e il destinatario avete la chiave speciale necessaria per sbloccarli e leggerli”.
Per chi se lo stesse chiedendo, ancora non è chiaro chi esattamente ha scritto su Whatsapp questo messaggio, per ora l’unica cosa che si sa è che il collegamento che vediamo è su una pagina che rimanda alla vecchia policy sull’uso dei dati per gli utenti e per l’intelligenza artificiale, dato che il 27 maggio è scaduto il termine per impedire a Meta di far uso dei propri dati personali per l’addestramento di modelli nuovi d’intelligenza artificiale, firmando un modulo.