Roma, 16enne picchiato da coetanei all’uscita di scuola: rissa davanti all’Istituto Magarotto di Casal Lumbroso

Rissa davanti all'istituto Magarotto di Casal Lumbroso a Roma: lo studente è stato aggredito da un gruppo di coetanei dopo settimane di tensioni

Che succede nelle scuole? I fatti di violenza sono all’ordine del giorno e vede protagonisti di atti di bullismo e aggressioni giovanissimi, studenti delle superiori e persino delle medie. Giovedì 15 maggio, dopo le 13, all’uscita di scuola, è avvenuta una rissa davanti all’Istituto Antonio Magarotto di Roma, in zona Casal Lumbroso. Vittima del pestaggio un ragazzo di 16 anni che è stato inseguito e poi accerchiato da almeno sei coetanei che lo hanno picchiato.

Rissa davanti all’istituto Magarotto di Casal Lumbroso a Roma: lo studente è stato aggredito da un gruppo di coetanei dopo settimane di tensioni

Tutto è cominciato alcune settimane prima con piccoli episodi di tensione tra il ragazzo e uno dei componenti del gruppo. Sembra che a scatenare l’antipatia tra i due si stata una spinta davanti ai distributori automatici di bevande e snack che si trovano all’interno dell’istituto. Ne sarebbe nato un diverbio con frasi cattive e intimidatorie.

Il 16enne vittima dell’aggressione avrebbe provato a smorzare il clima troppo acceso con frasi ironiche ma evidentemente non è bastato a fermare l’escalation di ripicche, dispetti e prese in giro da parte del branco. Giovedì scorso le promesse verbali si sono trasformate in realtà.

Il giovane è stato portato al pronto soccorso dove gli sono stati assegnati cinque giorni di prognosi, successivamente estesi dal medico curante a sette. Ha il naso un po’ deviato e gli occhiali rotti, ma poteva andare peggio. Il ragazzo ha subito un intervento delicato a dicembre e l’aggressione avrebbe potuto avere conseguenze pesanti sulle sue condizioni di salute.

Nessuno è intervenuto per sedare la rissa

Quel giorno, secondo la ricostruzione, nessun adulto è intervenuto immediatamente a separare i ragazzi, nonostante la scena si sia svolta su una strada trafficata e nonostante diverse persone abbiano assistito all’episodio. “Una sola mamma si è fermata: quella del ragazzo considerato il ‘capo’ del gruppo. È stata lei a tentare di dividere i ragazzi. Nessun altro ha fatto nulla”, racconta un testimone a Canale 10.

Proprio questo episodio ha fatto desistere i genitori della vittima dal denunciare gli autori dell’aggressione, tutti minorenni. Sarebbe stato proprio l’adolescente picchiato a convincere la famiglia a non agire. Il pensiero è andato alla mamma del capobanda che lo ha pestato insieme agli altri. La donna si sarebbe messa a disposizione, pagando la riparazione degli occhiali.

I genitori non cercano vendetta ma sperano che fatti del generano non si ripetano più nelle scuole

La scuola avrebbe iniziato a prendere provvedimenti interni. L’Istituto Magarotto, storicamente dedicato a studenti con disabilità uditive, è oggi una realtà aperta a tutti, con numerosi percorsi tecnici e professionali.

Ora il ragazzo è a casa, in attesa che gli arrivino nuovi occhiali. Non può tornare a scuola senza, non sopporta le lenti a contatto e senza occhiali è in difficoltà. Appena possibile, sarà di nuovo in classe, seduto sul suo banco.

I genitori non cercano vendetta ma rispetto e un un po’ di giustizia. Soprattutto sperano che fatti del genere non accadano più nelle scuole. E che la vicenda possa essere un punto di partenza per riflettere sulla responsabilità educativa, non solo dei ragazzi, ma anche degli adulti che spesso osservano in silenzio.