Achille Lauro sorprende ancora una volta il suo pubblico. Sceglie un modo intimo e sincero per celebrare la festa della mamma. L’artista romano ha pubblicato oggi, domenica 11 maggio, un video esclusivo dedicato alle madri, in concomitanza con la ricorrenza e in omaggio al suo brano “Cristina”, scritto per la mamma, traccia del suo ultimo album “Comuni Mortali” uscito ad aprile scorso.
Il video di “Cristina”, canzone di Achille Lauro, è dedicato alle mamme. Commuove i fan e racconta l’infanzia dell’artista romano
Il cuore del video è la potente narrazione del testo di “Cristina”. La canzone si configura come una dedica intima e riconoscente alla figura materna. Achille ripercorre i momenti difficili della sua infanzia, segnata dall’assenza paterna e dalle sfide quotidiane. Viene tratteggiato il ritratto di una donna forte, impegnata non solo nella crescita dei propri figli ma anche nell’accoglienza di altri ragazzi in difficoltà attraverso il volontariato.
“Cristina” significato della canzone di Achille Lauro scritta per la mamma
Il testo evoca scene di povertà (“pasta in bianco”), la vivacità di un ambiente domestico problematico (“scritte sul muro”) e persino piccoli espedienti per superare le ristrettezze economiche (“rubavamo dentro il supermercato”). In questo contesto, la figura di Cristina emerge come un faro di stabilità e amore incondizionato, capace di gesti di grande umanità, come l’episodio del vecchio cassiere che “disse ‘fa niente'”.
La canzone non risparmia momenti di dolore, come i litigi con il padre, ma celebra soprattutto la resilienza materna e la sua capacità di proteggere e amare senza riserve. Il verso “Cos’è l’amore? Quel tuo abbraccio che non smetteva, no, mai” racchiude l’essenza del brano, definendo l’amore attraverso la concretezza, il calore e la costanza dell’affetto materno, in contrasto con la fragilità del mondo esterno.
Il video, arricchito da immagini toccanti inviate direttamente dai fan di Achille Lauro, amplifica ulteriormente l’emozione del brano. Volti di madri e figli, abbracci e momenti di quotidianità si alternano alle parole del cantante: un omaggio universale alla maternità e al legame unico che unisce una madre al proprio figlio.
Lauro: “E’ un tributo a tutte le mamme”
Come lo stesso Achille Lauro ha spiegato durante la sua intervista a Domenica In, nella puntata di oggi, “Cristina” non è solo un tributo personale alla sua mamma, Cristina Zambon, ma si estende a tutte le madri, riconoscendone il ruolo fondamentale e spesso silenzioso nella crescita e nella formazione degli individui.
La sua generosità nell’accogliere e aiutare anche ragazzi esterni alla famiglia sottolinea un’indole altruista e una visione allargata del concetto di famiglia. “È una donna dolcissima, l’incarnazione del bene. Sono stato fortunato, è un punto fermo nella mia vita da sempre”, ha spiegato il cantante a Mara Venier, presentatrice della trasmissione Rai.
Il testo di “Cristina”
Ricordo a quindici anni, sì, mia madre la sera
Mio fratello che era un padre, sì
Ed un padre non c’era
E noi che crescevamo tra figli di nessuno
La casa era un disastro, sì, le scritte sul muro
E poi la pasta in bianco perché mà era lontana
E noi che rubavamo dentro il supermercato
Così piccoli quei bimbi da far pena alla gente
Come il giorno che quel vecchio cassiere disse “fa niente”
Mia madre c’era sempre, è sempre stata vicina Sognando una famiglia ma subendo per prima
Mentre mio padre addosso le urlava e la sminuiva
Quando la chiamai prima di farla finita
Ricordo a diciotto anni, sì, dormire in un Peugeot
Dio solo sa, sì, come ho fatto a uscirmene illeso
Fumavamo in quella macchina col sedile steso
Appannavo il vetro e scrivevo
“Cos’è l’amore?”
Quel tuo abbraccio che non smetteva, no, mai
Perché l’amore del mondo è neve al sole
È solo, sì, grazie a te se siamo noi
Oh, tu che
Sei lo stelo di un fiore
Luce brucia, orchidea fragile
Tu vestita di sole, una dea
Ricordo che per noi non ti compravi i vestiti
Risparmi per portarci cinque giorni a Parigi
E poi quando crescemmo tra ragazzi smarriti Tu facesti da mamma, sì, anche ai nostri amici
Lorenza che viveva con noi senza sua madre
Quell’altra come un figlio ma figlia di alcolizzati
E tu che frequentavi quel posto a viale Bastoggi
Perché per te quei bimbi, sì, come fratelli nostri
Sei sempre stata grande, sì, sempre stata una madre
Ed io non sarei stato se non fossi stata tale
E oggi capisco tutto ma solo molti anni dopo
Quanto non è facile in fondo crescere un uomo
Ma ce l’hai fatta, mamma
Ma ce l’hai fatta, mamma
Cos’è l’amore?
Quel tuo abbraccio che non smetteva, no, mai
Perché l’amore del mondo è neve al sole
È solo, sì, grazie a te se siamo noi
Oh, tu che
Sei lo stelo di un fiore
Luce brucia, orchidea fragile
Tu vestita di sole, una dea
E tu che avevi dato la vita per noi al riparo
E lui che si era preso la tua ma era un estraneo
E mio fratello iniziava a farsi, si era ammalato
Forse cercando un padre, quello che se n’era andato
Spero che davvero tu oggi, sì, sia contenta
Perché quei sacrifici non sono stati per niente
E se oggi trattano i tuoi figli diversamente
È perché hai insegnato a dare
Senza mai indietro niente, mamma
Cos’è l’amore?
Quel tuo abbraccio che non smetteva, no, mai
Perché l’amore del mondo è neve al sole
È solo, sì, grazie a te se siamo noi.