Tragedia sul lavoro: operaio 46enne muore in un cantiere di San Lorenzo

L'operaio è morto mentre era impegnato nei lavori di riqualificazione del quartiere: la salma è stata messa a disposizione del Magistrato

Foto d'archivio

Una tragedia si è consumata nel pomeriggio di oggi a Roma, venerdì 2 maggio, quando nel cuore del quartiere San Lorenzo, un operaio di soli 46 anni, ha perso la vita mentre si trovava al lavoro.

L’operaio è morto mentre era impegnato nei lavori di riqualificazione del quartiere: la salma è stata messa a disposizione del Magistrato

L’uomo, secondo le prime ricostruzioni, stava svolgendo le sue mansioni nel cantiere, che si presume possa essere legato ai lavori di riqualificazione urbana o infrastrutturale finanziati anche con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quando improvvisamente si è sentito male e si è accasciato al suolo, perdendo conoscenza in pochi istanti.

Arresto cardiocircolatorio fatale: inutili i soccorsi. E’ stata disposta l’autopsia

Nonostante il rapido allarme lanciato dai colleghi presenti sul posto e il tempestivo arrivo dei sanitari del servizio di emergenza, per l’operaio ucraino non c’è stato nulla da fare.

I tentativi di rianimazione, protrattisi per diversi minuti, si sono purtroppo rivelati vani. Il decesso è stato constatato sul posto dai medici, che hanno attribuito la causa del decesso a un arresto cardiocircolatorio di natura presumibilmente improvvisa e fulminante, che ha gettato nello sconforto i suoi colleghi impotenti difronte alla tragedia.

Intervento dei Carabinieri: la salma è stata messa a disposizione del Magistrato

Sul luogo della tragedia sono prontamente intervenuti i Carabinieri della stazione competente per il territorio, che hanno avviato i primi accertamenti di rito per ricostruire con precisione la dinamica degli eventi e verificare il rispetto delle normative sulla sicurezza del lavoro all’interno del cantiere.

Dopo i rilievi scientifici e la constatazione del decesso, la salma dell’operaio ucraino è stata trasferita presso l’obitorio dell’Ospedale Umberto I di Roma, come da prassi in questi casi.

Il Pubblico Ministero di turno, informato dell’accaduto, ha esaminato le prime risultanze investigative e, non ravvisando elementi di natura penale o la necessità di ulteriori accertamenti medico-legali complessi, ha disposto la restituzione della salma ai familiari della vittima, presumibilmente residenti in Italia o in procinto di raggiungere il nostro Paese.