La base dello smercio di droga nel circolo bocciofilo. Retata dall’alba della Squadra Mobile a San Basilio dove è stata smantellata una organizzazione specializzata nello smercio al dettaglio di cocaina.
Punto di incontro e smercio il circolo bocciofilo di San Basilio: sei arresti e 25 perquisizioni in corso
Una vasta operazione antidroga condotta all’alba dalla Squadra Mobile di Roma e dal IV Distretto di Pubblica Sicurezza “San Basilio” ha portato all’esecuzione di sei misure cautelari in carcere e venticinque perquisizioni nei confronti di trentuno persone che hanno portato al recupero di 50mila euro e di due orologi di valore.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e di numerosi episodi di detenzione e spaccio, con un focus principale sullo smercio di cocaina.
Le meticolose indagini degli inquirenti hanno permesso di ricostruire l’esistenza di una strutturata organizzazione criminale, il cui fulcro operativo era situato nel quartiere di San Basilio, precisamente nell’area compresa tra via Corinaldo e via Montegiorgio. Al vertice di questa rete di pusher si trovava un uomo romano di 66 anni, già noto alle forze dell’ordine, che gestiva un fiorente traffico al dettaglio di diverse sostanze illecite, tra cui cocaina, hashish e marijuana.
La base operativa e il capo
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno colpito anche altri individui che avrebbero ricoperto ruoli di promotori e organizzatori all’interno dell’associazione. Questi agivano in stretta collaborazione con il capo, coordinando un nutrito gruppo di persone impiegate come vedette per monitorare l’area e spacciatori incaricati della vendita diretta delle droghe ai consumatori.
Un elemento cruciale emerso dalle investigazioni è l’individuazione della base operativa dell’intera organizzazione. Questa era stata abilmente camuffata all’interno del circolo bocciofilo situato in via Montegiorgio, la cui gestione era affidata proprio al 66enne ritenuto il capo della rete.
Tale insospettabile copertura consentiva agli indagati di operare con una certa discrezione, eludendo i controlli e gestendo il traffico di stupefacenti in modo apparentemente indisturbato.
Lo spaccio con le vedette
Lo spaccio avveniva all’interno dell’ingresso di uno stabile di via Corinaldo – protetto da una porta blindata e dotata di una feritoia – all’interno del quale si alternavano i soggetti addetti alla vendita al dettaglio. Nelle vie adiacenti, un nutrito numero di persone fungeva da vedette al fine di avvisare dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
Nel corso delle attività ed a riscontro delle ipotesi delittuose, sono stati arrestate trentatré persone e sono stati complessivamente sequestrati 3,5 kg di cocaina, 500 g di marijuana e 100 g di hashish, dati questi che hanno fornito un’ampia descrizione di come si svolgesse quello che, a tutti gli effetti, può definirsi un mercato della droga attivo h24.
Un quadro indiziario rilevante quello delineato dalla complessa attività di indagine svolta, che ha portato all’esecuzione di sei custodie in carcere e venticinque perquisizioni, eseguite nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Perugia.
Il fienile di Tivoli
All’alba di ieri una operazione analoga alle porte di Tivoli. Smantellata dai carabinieri una banda di pusher che aveva scelto un insospettabile fienile di Favale come base operativa. Tra gli arrestati una 79enne.