Roma, orrore in un’auto: decine di uccelli in gabbia strappati alla libertà da due bracconieri (VIDEO)

Nell'auto dell'orrore, gabbie piene di cardellini prigionieri, reti e richiami vietati, per mettere a segno una strage di uccelli

Una storia di crudeltà nei confronti degli animali nella Capitale si è conclusa con un lieto fine per decine di uccelli, catturati da due bracconieri senza scrupoli intercettati dai Carabinieri. I piccoli e colorati volatili, strappati con la forza dal loro ambiente naturale, erano cardellini trovati prima di essere messi sul mercato clandestino degli animali all’interno di gabbie anguste all’interno di un’auto prigione.

Nell’auto dell’orrore, gabbie piene di cardellini prigionieri, reti e richiami vietati, per mettere a segno una strage di uccelli

L’operazione che ha portato alla luce questo traffico illegale è scattata a febbraio dello scorso anno, quando durante un attento controllo dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, supportati dai militari del Nucleo Forestale di Roma e del CITES hanno fermato un’auto sospetta.

Un “banale” controllo stradale a quel punto, si è trasformato nella scoperta di un vero e proprio arsenale da bracconaggio all’interno di un’autovettura con a bordo due cittadini romani, un 68enne e un 55enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine per precedenti.

La scoperta dell’orrore nell’auto: gabbie piene di cardellini prigionieri, reti e richiami vietati

La perquisizione del veicolo ha rivelato un quadro agghiacciante: diverse gabbie stipate contenevano decine di esemplari di cardellini colorati (“Carduelis Carduelis”), tristemente imprigionati tra le sbarre.

Un orrore messo in atto grazie ad una imponente attrezzatura, tra cui una rete per uccellagione, strumento di cattura indiscriminata, un cesto destinato alla custodia dei volatili catturati, e ben tre dispositivi elettronici di richiamo acustico, utilizzati per attirare le ignare prede verso la trappola mortale.

A completare il macabro equipaggiamento, sono stati sequestrati anche un coltello da caccia e una roncola, oltre a diverse cartucce calibro 12, la cui presenza ha lasciato presagire un’attività di bracconaggio ancora più vasta e pericolosa.

Il blitz nelle abitazioni

Le indagini non si sono fermate al controllo stradale. Intuito il potenziale coinvolgimento dei due fermati in un’attività di bracconaggio ben più strutturata, i Carabinieri hanno deciso di estendere le verifiche anche alle loro abitazioni.

La perquisizione ha infatti portato al ritrovamento di un’ulteriore gabbia con altri cardellini prigionieri, e una voliera contenente 22 piccioni (la cui provenienza è ora al vaglio degli inquirenti) oltre a tre gabbie retate.

L’insieme del materiale e i volatili sono stati immediatamente posti sotto sequestro, segnando un primo passo verso la giustizia per le piccole vittime. I due uomini sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Roma, gravemente indiziati di una serie di reati.

In primis la detenzione di uccelli appartenenti alla fauna selvatica protetta; l’utilizzo di richiami acustici vietati; la detenzione di trappole per la fauna selvatica, e il porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere, oltreché la loro detenzione abusiva.

La lunga attesa della libertà e il volo liberatorio alla Lipu

Dopo una lunga e sofferta attesa, segnata dall’incertezza del sequestro, per i cardellini è giunto il momento di riprendere il volo verso la libertà. Grazie al dissequestro ottenuto, i volatili sono stati affidati alle cure amorevoli degli esperti del Centro Recupero LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Roma, in via Aldovrandi.

Qui, dopo essere stati accuditi e monitorati per verificarne le condizioni di salute, ai cardellini è stata restituita la libertà.