La Polizia Scientifica, durante il sopralluogo effettuato ieri pomeriggio in via Homs, in casa dell’ex fidanzato di Ilaria Sula, ha rilevato più tracce di sangue. Ora resta da capire come i genitori di Mark Antony Samson, presenti in casa quella sera, non abbiamo sentito nulla di anomalo. Per poter contestare ai genitori l’eventuale accusa di concorso in omicidio, occorre attendere l’esito della repertazione che richiederà qualche giorno.
Ilaria Sula, trovate trace di sangue in casa dell’ex fidanzato, al quartiere Africano: dubbi sul coltello
Intanto, nel corso dello stesso sopralluogo, è stato trovato un coltello. Gli investigatori della Scientifica, però, non hanno certezza che si tratti o meno dell’arma utilizzata per il delitto.
Oggi pomeriggio un ulteriore sopralluogo della Scientifica sarà effettuato per cercare il coltello usato per colpire la ragazza, e che il 22enne ha detto di aver gettato in un tombino. Stamattina le ricerche sono concentrate sull’auto utilizzata per trasportare il cadavere.

Il riconoscimento formale della vittima, intanto, non è stato ancora effettuato: la madre di Ilaria, devastata dal dolore, non è ancora in grado di affrontare il drammatico momento.
Le indagini sviate
Oltre all’arma del delitto non è stato trovato neanche il cellulare di Ilaria Sula. Mark Antony Samson lo ha trattenuto per giorni, per sviare le indagini.
Il 23enne ha finto di essere Ilaria Sula per diversi giorni e dal cellulare della ex fidanzata ha inviato dei messaggi ai genitori per tranquillizzarli, per far credere fosse ancora viva, inventando che era andata fuori, a Napoli, con degli amici “conosciuti in giro”, che aveva molto da studiare e che sarebbe tornata a Terni, il suo paese d’origine, tra un mesetto.
I coniugi Sula, però, col passare delle ore e dei giorni si sono sono insospettiti. Non era da Ilaria lasciar passare tanti giorni senza nemmeno chiamarli, e quando loro provavano a farlo, subito dopo aver ricevuto dal suo numero un messaggio su Whatsapp, trovavano il telefono sempre spento.
Paradossalmente, l’aver tenuto e usato lo smartphone della sua ex per depistare le ricerche è stato proprio ciò che lo ha fatto entrare al primo posto nella lista dei sospettati.
Dall’analisi delle celle telefoniche, infatti, gli investigatori hanno capito che il cellulare era nelle mani del 23enne di origini filippine, studente di Architettura, almeno fin quando non lo ha gettato – come ha riferito al pm – in un tombino non lontano dalla casa.
Il cadavere gettato nel dirupo il giorno dopo della scomparsa: la telecamera
C’è una telecamera di videosorveglianza che ha immortalato nel pomeriggio del 26 marzo il passaggio dell’auto con cui Mark Antony Samson ha trasportato il cadavere di Ilaria Sula, la 22enne scomparsa lo scorso 25 marzo dalla sua casa di Roma e ritrovata senza vita, in una grossa valigia, in un’area boschiva in fondo a un dirupo nel territorio tra Capranica Prenestina e Poli.
La telecamera si trova a poche centinaia di metri dal luogo dove il giovane, reoconfesso, ha abbandonato il cadavere il giorno dopo la scomparsa, intorno alle 18.
L’ultimo messaggio vocale della studentessa risale invece alla sera del 25 marzo quando si sono perse le sue tracce.
Il lavoro degli investigatori ora è finalizzato a ricostruire le 22 ore intercorse tra la scomparsa della ragazza e quando è stato abbandonato il corpo.
Servizio video di Lino Lombardi