Il giovane fermato dalla polizia per gli incendi agli stabilimenti di Ostia: “Ho fatto tutto da solo, per tristezza”

Il giovane fermato dalla polizia per gli incendi agli stabilimenti di Ostia è stato interrogato dal Pm che disporrà una consulenza psichiatrica

Nel riquadro di sinistra i vigili del fuoco in azione a Ostia, in quello di destra il frame di un video che mostra il giovane fermato sul lungomare dal concessionario di uno stabilimento in attesa dell'arrivo della polizia

Ho appiccato gli incendi da solo, per tristezza e frustrazione”. Il giovane fermato dalla polizia per gli incendi a Ostia, nella tarda serata di ieri mercoledì 26 marzo, ha ripetuto oggi al pubblico ministero titolare dell’inchiesta per incendio doloso, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e affidata alla squadra mobile della polizia, di essere stato il piromane che ha scatenato l’inferno di fiamme divampate,  quasi contemporaneamente, in cinque stabilimenti balneari del litorale romano.

Il giovane fermato dalla polizia per gli incendi agli stabilimenti di Ostia è stato interrogato dal Pm che disporrà una consulenza psichiatrica

Ho fatto tutto da solo” ha ripetuto oggi al Pm, Stefano Opilio, dopo la confessione resa ieri sera ai poliziotti che lo avevano fermato per un controllo su segnalazione di uno dei titolari accorsi nella zona degli incendi insieme ad altri concessionari degli stabilimenti. Il giovane camminava sul lungomare rischiarato dal bagliore dei roghi quando è stato avvicinato dal concessionario dello stabilimento La Conchiglia, Maurizio Pasqualoni, dicendogli di essere un senza dimora in cerca di un posto dove dormire in spiaggia. Di qui la segnalazione al numero unico delle emergenze in quanto persona potenzialmente coinvolta in quello che stava accadendo nelle strutture prese di mira dai piromani.

Il giovane, di carnagione scura ma con forte accento romano, è stato quasi subito preso in consegna da una pattuglia della Squadra mobile per un controllo e, privo di documenti, si sarebbe giustificato dicendo di essere un militare.

A quel punto gli agenti lo hanno condotto in commissariato per l’identificazione e gli avrebbero mostrato le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza dello stabilimento Le Dune dove il 24 marzo erano andate a fuoco otto cabine prima che in serata, ne venisse distrutta un’altra al Belsito.

Il ragazzo avrebbe ammesso di essere la stessa persona inquadrata quel giorno, oltre che l’autore degli altri cinque incendi di ieri sera.

Questa mattina il clochard è stato convocato dal magistrato inquirente e ha ribadito la sua confessione precisando “di aver fatto tutto in autonomia, senza alcun mandante utilizzando pezzi di plastica e legno, bombolette spray e un accendino”.

Si tratta di un senza dimora che verrà sottoposto a perizia psichiatrica

Gli inquirenti hanno accertato che il 24enne è un giovane cresciuto nel quartiere romano di San Giovanni in un contesto familiare difficile. Ha riferito di essere arrivato a Ostia una settimana fa e di aver trovato ricoveri di fortuna all’interno degli androni di alcuni palazzi del Lido di Roma e poi di aver incendiato i cinque stabilimenti.

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Le cabine dello stabilimento Plinius carbonizzate

Al termine dell’interrogatorio, per via della confessione resa, il pubblico ministero ha disposto il fermo del giovane e il suo trasferimento in carcere in attesa della convalida delle misure cautelari adottate nei suoi confronti e di essere sottoposto a una perizia psichiatrica. Le sue dichiarazioni potrebbero, infatti, essere frutto di mitomania o di pensieri deliranti dovuti a un disturbo mentale.

Proseguono, intanto, gli accertamenti sulle strutture colpite dagli incendi tutti concentrati in un tratto di litorale lungo circa due chilometri. Gli scatti fotografici realizzati alla luce del giorno mostrano, tra l’altro, i segni delle bruciature di uno dei pali di sostegno della torretta di sorveglianza utilizzata dai marinai di salvataggio dello stabilimento Battistini.

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La torretta di sorveglianza dello stabilimento Battistini. Immagine di Mauro Delicato

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