Ostia, brucia lo stabilimento Belsito: chi minaccia i balneari? (VIDEO)

Dopo Le Dune brucia Belsito, un  avvertimento ai danni degli operatori balneari che hanno impugnato il bando di gara per le nuove concessioni?

Dopo le cabine andate a fuoco oggi pomeriggio, lunedì 24 marzo, “Le Dune” bruciano anche le strutture dello stabilimento Belsito. Le fiamme sono divampate intorno alle ore 19.30. Inutile arrampicarsi sugli specchi a cercare cause diverse da una chiara intenzione di colpire o di intimidire la categoria. Chi c’è dietro le minacce ormai palesi perpetrate ai danni degli operatori balneari, proprio alla vigilia della sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso contro la sospensiva concessa dal Tar sul bando di gara del Campidoglio per l’assegnazione delle concessioni scadute?

Dopo Le Dune brucia lo stabilimento Belsito, un  avvertimento ai danni degli operatori balneari che hanno impugnato il bando di gara per le nuove concessioni?

Guarda caso i titolari degli stabilimenti dove, nell’arco di poche ore si sono verificati due roghi di notevoli dimensioni, sono storici rappresentanti di due importanti sindacati di categoria.

Sul posto si stanno dirigendo i mezzi antincendio e le autobotti provenienti da almeno due distaccamenti dei vigili del fuoco: quello di Ostia e altre unità provenienti da Roma.

Stando alle prime informazioni ad andare a fuoco sarebbe stata un’unica cabina anche se, trattandosi di materiale fatto principalmente di legno, il rischio è che le fiamme possano propagarsi ad altre parti dell’infrastruttura. Sul posto oltre ai mezzi dei vigili del fuoco sono presenti le pattuglie della polizia di Stato cui sono affidate anche le indagini sul rogo divampato questo pomeriggio a Le Dune.

Solo un’interpretazione ingenua potrebbe indirizzare due episodi del genere verso un’ipotesi dovuta alla casualità del meccanismo di innesco.

Ancora più sospetto è il fatto che le due strutture facciano capo a titolari impegnati da anni a rappresentare i diritti degli imprenditori del mare e, segnatamente: Federbalneari e Sib.

Quale regia, dunque, potrebbe aver scelto con tanto tempismo un attacco perpetrato da personaggi che, magari, vengono da lontano o che coltivano aspirazioni legate al recepimento della direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi di pubblica utilità?

Dopo decenni di sostanziale dominio delle famiglie che hanno contribuito a costruire le attività di balneazione presenti dal Lido di Ponente a quello di Levante si apre un mercato di assoluto valore economico: la conquista di Ostia e delle sue spiagge.

Nell’incendio di questo pomeriggio a Le Dune erano state devastate otto cabine: sei divorate dal fuoco e altre due gravemente danneggiate. Passa una manciata di ore ed ecco che le fiamme accendono di rosso il buio del litorale.

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Due indizi non fanno una prova ma la concatenazione degli avvenimenti odierni consente di ricostruire la tela di un movente. Quello che potrebbe aver armato la mano dei ‘piromani’.

Appetiti inconfessabili

Ripercorriamo la cronologia di una vicenda che potrebbe aver preso le mosse da alcuni episodi di un contenzioso ancora in atto. Nelle scorse settimane alcuni operatori balneari presentano ricorso contro il bando per la libera assegnazione delle concessioni scadute pubblicato dal Campidoglio in vista della nuova stagione estiva.

Il Tar del Lazio accoglie la richiesta di sospensiva e rinvia la discussione nel merito del processo a ottobre.  I concessionari attuali, dunque, si vedono di fatto prorogate le licenze ancora in essere ed è qui che la decisione dei giudici amministrativi di congelare l’appalto che apre il mercato a nuovi potenziali operatori potrebbe aver acceso appetiti inconfessabili.

Contro l’ordinanza del Tar, infatti, il Campidoglio ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, ultimo grado di giudizio nel processo amministrativo e se i magistrati di Palazzo Spada dovessero confermare lo stop al bando, dando torto al Comune, non è escluso che il livello delle rappresaglie potrebbe alzarsi a livelli incontrollabili. Livelli destinati ad andare ben oltre gli incendi di oggi.

Del resto colpire Ostia nelle tenebre che l’avvolgono o costeggiando spiagge aperte a chiunque nel periodo invernale e comunque poco controllabili, non sarebbe poi così difficile stante, tra l’altro, la scarsa disponibilità degli organici di polizia e delle forze dell’ordine deputati al controllo del territorio e alla repressione dei reati. Anche quelli di chi potrebbe aver deciso di affidare al fuoco la risposta a chi solleva dubbi sui meccanismi di riassegnazione delle licenze.

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