Il Papa si affaccia dalla finestra del Gemelli dopo 37 giorni di ricovero, l’ultimo. E’ mezzogiorno, un momento atteso dai fedeli di tutto il mondo. Oggi le dimissioni. Il Papa ha superato la polmonite bilaterale, è fragile ma di buon umore. E lo dimostra subito con una battuta.
Il Papa si affaccia seduto sulla sedia a rotelle e rivolge una battuta a una delle fedeli
Il Papa si affaccia a mezzogiorno in punto, in diretta Rai. E’ in sedia a rotelle, saluta col pollice all’insù e poi rivolge una battuta a una anziana, una delle tante fedeli in attesa: “Vedo una signora coi fiori gialli. Brava“, dice il Papa. Scatta l’applauso e il coro: Papa Francesco, Papa Francesco.
Ad accoglierlo centinaia di feleli. Mentre si intonano anche cori e applausi per il Santo Padre, simboli di pace, arriva anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Nel piazzale molti romani, ma anche americani e sudamericani venuti anche solo per una preghiera e un saluto al Pontefice. Dopo 37 giorni di ricovero il ritorno a casa, a Santa Marta. Per i cristiani, per chi ama Francesco, un giorno di festa.
Papa, il ritorno in Vaticano in 500
Il Papa a bordo della Fiat 500 è ritornato in Vaticano. L’auto è transitata dalla porta del Perugino. Il Pontefice indossa i naselli per l’ossigeno.
La signora dei fiori gialli
“Questo dei fiori a Papa Francesco è un rituale che facciamo da anni. Erano rose gialle, le abbiamo consegnate alla gendarmeria per darle al Pontefice“, ha detto Carmela Vittoria Mancuso, la signora 79enne alla quale il Papa si è rivolto dal balcone durante il saluto dal policlinico Gemelli.
“Sono a Roma da 6 anni – ha spiegato la donna – a tutte le udienze mi sono presentata con i fiori per il Santo Padre: dalla prima volta, ho visto la meraviglia e il sorriso nei suoi occhi. ‘Sono per me?’ mi chiese.
E da quel momento glieli porto sempre. Sventolando questo mazzo di rose gialle volevo salutarlo, rallegrare il suo sguardo dopo la convalescenza. Non sapevo se si sarebbe ripreso. E sapere che mi ha guardato è una emozione che non so spiegare con le parole. Non sono degna. Volevo salutarlo anche a nome dei malati e dei bambini che sono qui in questo ospedale ma in tutto il mondo”.
La nota del Gemelli: dal Papa incomparabile testimonianza
In occasione della dimissione del Santo Padre, la famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS desiderano rivolgere a Papa Francesco un sentito augurio per la Sua convalescenza. Nel contempo, Lo ringraziano per l’incomparabile testimonianza offerta durante il periodo di degenza.
Molte persone malate si sono rispecchiate in una sofferenza che Papa Francesco ha voluto condividere e non nascondere, a conferma della profonda umanità che contraddistingue tutto il Suo Magistero. Se davvero la Chiesa è chiamata a essere ospedale da campo, come ha detto Papa Francesco, il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e Chirurgia ad esso collegata non possono che rallegrarsi per aver potuto dare il proprio contributo alla guarigione del Santo Padre.
Dal ricovero iniziato il 14 febbraio scorso, i medici e gli infermieri hanno espresso in maniera esemplare la loro professionalità, dedizione ed umanità, nel segno di quella vocazione alla cura appassionatamente descritta dallo stesso Papa Francesco. A loro va il più sentito e sincero ringraziamento per aver prestato cure di elevatissima qualità, come fanno quotidianamente con tutti i pazienti loro affidati.
È con questi sentimenti di gioia e filiale devozione che le comunità del Policlinico e dell’Ateneo esprimono la loro riconoscenza a Papa Francesco e assicurandoGli la vicinanza e il sostegno nella preghiera.
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