Botte alla moglie perché si rifiuta di farle il baciamano o di dirle “ti amo”, o ai figli a cui aveva vietato di giocare, o a uno dei bambini perché tornato con un buco nella felpa. Condannato dal tribunale di Roma un caporal maggiore dell’Esercito che a casa, smessa la divisa, si comportava da padre e marito padrone, incutendo castighi, botte e talvolta bastonate.
Il militare dell’Esercito impartiva a moglie figli ordini e botte: condannato a 4 anni e due mesi di carcere
La pena: 4 anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia, riservati a moglie e ai sei figli di cui uno disabile.
La violenza in casa era diventata palpabile da qualche anno, dopo la nascita del sesto figlio.
La prima vittima la moglie, divenuta bersaglio di insulti e umiliazioni. L’uomo la denigrava come madre, urlandole frasi sprezzanti davanti ai figli. Nel 2015, la situazione è precipitata, con l’uomo che ha iniziato a picchiare i bambini, talvolta con un bastone, se non eseguivano i lavori domestici da lui imposti.
Aggressioni e castighi
I figli, testimoni delle sofferenze della madre, hanno cercato di difenderla. In un’occasione, uno di loro è intervenuto per allontanare il padre che stava costringendo la donna a dirgli “ti amo”. La reazione dell’uomo è stata violenta, prendendo a calci i figli, con una particolare rabbia rivolta verso il maggiore.
Gli episodi di violenza si sono susseguiti, culminando in un’aggressione brutale nel 2020.
L’uomo ha colpito il figlio maggiore con un pugno al volto per aver disobbedito al suo divieto di giocare.
Infine, nel disperato tentativo di salvare il matrimonio, ha chiesto alla moglie di risposarlo. Al rifiuto della donna, l’ha aggredita, provocandole un ematoma al labbro.
Il buco sulla felpa
Tra gli episodi più gravi, le bastonate riservato al figlio con disabilità all’età di dieci anni. Motivo della punizione, un buco sulla felpa nuova. E’ allora che la mamma ha deciso di andare via da casa coi sei figli al seguito e denunciare.