Mondo di mezzo, Salvatore Buzzi torna in carcere

Buzzi dovrà scontare un residuo di pena, negato l'affidamento in prova

Salvatore Buzzi in una immagine dal profilo facebook
Salvatore Buzzi

L’ex ras delle cooperative Salvatore Buzzi torna in carcere. A deciderlo è stato il tribunale di Sorveglianza di Roma che non ha concesso all’ex imprenditore la misura alternativa dell’affidamento in prova per scontare il residuo di condanna per corruzione inflitta nell’ambito del processo ‘Mondo di Mezzo’.

Buzzi dovrà scontare un residuo di pena, negato l’affidamento in prova

Buzzi che dovrà scontare un residuo di pena di 4 anni e sei mesi si è costituito in giornata al carcere di Orvieto.

La decisione di spedire in carcere Buzzi è avvenuta al termine di una complessa udienza in cui il Tribunale di Sorveglianza ha rigettato la sua richiesta di curare la propria dipendenza dall’alcol a Villa Maraini.

Sono indignato“, il commento del difensore, l’avvocato Alessandro Diddi.

L’ex ras delle coop più che la riapertura delle porte del carcere si aspettava, invece, un maxi risarcimento. Secondo un suo conteggio di circa 20milioni di euro, una parte di ristoro per il depauperamento della sua cooperativa che all’epoca contava 1.300 dipendenti.

Stessa sorte di Carminati

A Buzzi è toccata così la stessa sorte di Carminati. L’ex Nar Massimo Carminati, figura centrale nell’inchiesta “Mondo di Mezzo” assieme all’imprenditore, si è costituito il 20 febbraio a Rebibbia.

Carminati è stato condannato in via definitiva a 10 anni, ed è tornato dietro alle sbarre per scontare gli ultimi 3 anni e 4 mesi di pena residua.

Il tribunale di Sorveglianza oggi ha dimostrato di preoccuparsi di garantire una punizione e non di apprezzare, come dovrebbe, il percorso rieducativo che Buzzi aveva già avviato da quasi due anni partecipando attivamente alle attività di recupero previste dall’associazione alla quale era stato assegnato”., il commento dell’avvocato Piergerardo Santoro difensore, insieme al collega Diddi, di Buzzi.

Peraltro – aggiunge – il Tribunale è pervenuto a questa decisione mettendo astrattamente in dubbio la veridicità’ di certificati medici emessi dalla Asl”.

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