Roma: Acea lancia l’app per segnalare i guasti all’illuminazione pubblica, ma i cittadini restano scettici

Ecco come funziona l'app per la segnalazione dei guasti all'illuminazione pubblica

Arriva da Acea la nuova app “Illumina Roma”, progettata per consentire ai cittadini di segnalare in tempo reale e con facilità, i punti luce malfunzionanti sul territorio. L’app mira a ottimizzare la gestione delle segnalazioni, migliorando – si spera -, anche la velocità degli interventi di riparazione, ma nonostante l’innovazione tecnologica, molti cittadini non fanno mistero di un certo scetticismo, che solo il tempo e i risultati potranno cambiare.

Ecco come funziona l’app per la segnalazione dei guasti all’illuminazione pubblica

“Illumina Roma” è stata pensata come un’interfaccia intuitiva facile da usare, accessibile con una registrazione semplificata e il login, e grazie alla quale, con l’integrazione di Google Maps e la geolocalizzazione, gli utenti potranno identificare con precisione il punto luce da segnalare, aggiungendo note e le classiche foto al buio.

Fin qui nulla di nuovo, rispetto al modus operandi abituale dei cittadini che se da una parte scrivevano e telefonavano per segnalare al fornitore il problema, dall’altra viralizzavano le foto denunce sui social network.

La differenza ora, potrebbe però farla la funzione di “Gestione segnalazioni”, che come una sorta di tracciabilità del pacco, informa man mano i cittadini sullo stato di avanzamento delle riparazioni, tramite notifiche WhatsApp o email.

Scetticismo dei cittadini: “Altre le criticità da risolvere”

Se questa sia la svolta dei problemi dell’illuminazione pubblica romana, non è ancora certo, mentre sicuro è il fatto che interi quartieri di Roma rimangono al buio per periodi così lunghi da far auto imporre ai cittadini il coprifuoco, quando – e succede spasso -, con le segnalazioni tradizionali non si arrivano gli anelati interventi.

Sfiducia a parte, la domanda su tutte, è se l’app sarà sufficiente a risolvere problemi radicati in una città come Roma. Per dare un’idea solo parziale dei problemi di illuminazione che dall’inizio di febbraio non stanno trovando risposta, abbiamo provato a fare una foto dei quartieri al buio.

Le zone critiche: un quadro desolante

Il Torrino, Mostacciano, Villa Bonelli, Settecamini e l’Appio Tuscolano, sono solo alcune delle zone dove l’illuminazione pubblica dai primi di febbraio è carente.

Nel quadrante Torrino-Mostacciano in particolare, segnalazioni fioccano dalla zona del Parco Adelaide Coari, tra via Caterina Troiani e via Iachino. Al buio anche tutti i parchi giochi di Mostacciano, tra via Don Pasquino Borghi, via Giuseppe Mendozza, e all’interno del perimetro dello Stardust (ex Punto Verde Qualità).

Spostandosi a Portuense poi, la situazione non cambia sempre in prossimità dei parchi pubblici coma Villa Bonelli, sulla sommità del quartiere, con i lampioni spenti che sono un vero invito al crimine e agli accampamenti abusivi, così come nel parco Guido Rossa a Settecamini, dove i lampioni non funzionanti, stanno creando un clima di insicurezza a favore di atti di vandalismo.

Furti di rame e manomissioni

A Settecamini, il problema ipotizzato è perfino quello di possibili furti di cavi di rame e manomissioni, che rendono la situazione ancora più critica sulle strade in zone vulnerabili, dove un’istanza cittadina ha chiesto soluzioni rapide in un ambiente a serio rischio di aumento di crimini e incidenti.

La necessità di interventi concreti

Insomma, l’app “Illumina Roma” rappresenta senz’altro un passo avanti nella gestione delle segnalazioni, ma non può “sostituire” gli interventi concreti sul territorio, come sottolinea il litemotiv di queste ore sui social, dove dagli utenti si solleva il problema degli investimenti da indirizzare anche altrove:

“Va bene l’app, ma la manutenzione dell’illuminazione pubblica romana richiede investimenti diversi e soprattutto sul personale, che deve essere qualificato, e su una gestione efficiente delle risorse” – dal web.