Un incubo nel cuore della capitale: un uomo di 36 anni, già agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale, evade e stupra un’altra donna. La vicenda, avvenuta a Roma, getta un’ombra inquietante sulla sicurezza e ripropone con urgenza il tema della violenza di genere.
Il pr di ragazze immagine era agli arresti domiciliari: ancora senza braccialetto elettronico, è evaso ed violentato un’altra donna
Cesar Augusto Sanchez Martinez,pr di alcuni locali notturni della Capitale, era stato arrestato lo scorso 23 gennaio con l’accusa di aver narcotizzato e violentato una ragazza lo scorso 12 ottobre dopo averla conosciuta in una discoteca di via Tiburtina. In seguito alla denuncia, il trentaseienne era stato messo ai domiciliari. L’uomo però, approfittando dell’indisponibilità del braccialetto elettronico che avrebbe dovuto avere, la sera stessa è evaso ed è andato in una discoteca dell’Eur. Qui, secondo l’accusa, dopo aver consumato cocaina insieme con una ragazza, l’avrebbe violentata. Questa lo ha denunciato sostenendo che il fatto sarebbe successo con lei incosciente e non consenziente in casa dell’uomo, al Quarticciolo.
L’arresto e l’indignazione
Per il trentaseienne questa volta il gip ha disposto il carcere. L’uomo è stato nuovamente arrestato dai carabinieri di Bracciano con l’accusa di evasione dai domiciliari. La vicenda ha scatenato un’ondata di indignazione e riaperto il dibattito sulla necessità di misure più severe contro la violenza di genere.
Le autorità competenti sono al lavoro per far luce sulla vicenda e garantire che il responsabile sia assicurato alla giustizia. La sicurezza delle donne è una priorità assoluta e le istituzioni sono impegnate a contrastare con ogni mezzo la violenza di genere.
Va ricordato che la posizione dell’uomo è quella di indagato che potrà essere riconosciuto colpevole solo dopo una sentenza passata in giudicato.
Un appello alla denuncia
Le associazioni che si occupano di violenza di genere invitano le vittime a denunciare, a non avere paura e a cercare aiuto. Rompere il silenzio è il primo passo per sconfiggere questo odioso crimine.