Un peschereccio è affondato ieri pomeriggio al porto di Anzio. La Capitaneria di Porto è al lavoro per il recupero dell’imbarcazione e per capire le cause che hanno provocato l’affondamento.
Avviate le procedure per il recupero del peschereccio affondato, prese subito misure precauzionali contro il rischio inquinamento
Nel pomeriggio di ieri, lunedì 27 gennaio, un peschereccio lungo circa 11 metri, denominato Raffaela Madre, è affondato nel porto di Anzio. La segnalazione, alla Guardia Costiera, è arrivata intorno alle ore 18.
Al momento le autorità sono impegnate nelle operazioni per riportare l’imbarcazione a galla e stabilire le cause del sinistro.
Subito dopo l’affondamento, l’Ufficio marittimo di Anzio ha ordinato al proprietario del peschereccio di adottare misure antinquinamento per prevenire eventuali sversamenti di sostanze nocive nell’acqua.
Pur non essendo state rilevate tracce di contaminazione si è agito in via precauzionale poiché l’imbarcazione contiene carburante.
Tra le misure adottate, la delimitazione dello specchio acqueo circostante il peschereccio per far fronte ad eventuali dispersioni.
Ispezioni e operazioni di recupero
Nella mattinata di oggi è previsto un intervento subacqueo per valutare i danni subiti dal peschereccio. Questo sopralluogo preliminare sarà determinante per organizzare il rigalleggiamento e il successivo alaggio a terra, con trasporto presso un cantiere per le necessarie riparazioni.
Sulle cause che hanno provocato l’affondamento del peschereccio indagherà l’ufficio marittimo di Anzio.
Lo scorso 3 novembre era affondato un altro peschereccio, “Stella rossa”, ma le condizioni erano ben diverse rispetto a quelle di ieri. In quel caso, infatti, il peschereccio si trovava in banchina ma non era operativo.
