Un incendio di auto a Ostia ha gettato nel panico una zona non lontana dal centro della cittadina tirrenica questa sera, lunedì 27 gennaio intorno alle ore 20.15.
Incendio di auto a Ostia, secondo intervento in giornata per i pompieri del distaccamento litoraneo
L’incendio è divampato per cause ancora in fase di accertamento da tre auto posteggiate in viale del Lido, a pochi metri da via dei Pallottini di fronte al teatro Manfredi, rendendo necessario l’intervento di una squadra dei vigili del fuoco che ha tempestivamente soffocato le fiamme partite dalle tre auto e impedito che le stesse si espandessero agli altri veicoli parcheggiati lungo il marciapiede.
Scongiurato anche il pericolo che il fumo, molto denso, potesse raggiungere le abitazioni vicine.
Si tratta del secondo intervento che ha tenuto impegnati oggi i pompieri del distaccamento litoraneo richiamati, nel pomeriggio, per procedere alla rimozione di un albero pericolante, questa volta, nella zona di Casal Palocco che avrebbe potuto schiantarsi sui numerosi veicoli che, normalmente, transitano in quella zona.
I pompieri sono giunti sul posto intorno alle ore 16.30 di oggi, lunedì 27 gennaio insieme a una pattuglia degli agenti del X Gruppo Mare della polizia di Roma Capitale che hanno messo in sicurezza l’area e gestire la viabilità dopo aver chiuso via del Canale della Lingua nel tratto compreso tra via Laso e la via Cristoforo Colombo.
L’arteria è stata riaperta al traffico al termine delle operazioni di sgombero, ma la vicenda continua a mantenere molto alta la tensione sulla situazione delle tantissime alberature presenti in zona. Alberature che sono in procinto di precipitare al suolo, come è accaduto nelle settimane scorse a un pino finito, per fortuna senza conseguenze, sul fossato prospiciente alla vicina via dei Pescatori che collega il quartiere residenziale di Casal Palocco al Lido di Ostia.
In quel punto solo il caso ha voluto che il tronco, ormai secco da tempo, cadesse dalla parte opposta della strada che è peraltro costeggiata da tantissimi altri pini ormai uccisi anni fa dall’epidemia di tartaruga cocciniglia che ne ha prosciugato i vasi linfatici condannando a morte tutti esemplari che, incoscientemente, non furono trattati con l’endoterapia da parte dell’amministrazione locale.
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