Svolta nel caso dell’uomo trovato morto a Tor San Lorenzo dopo una lite in strada

Svolta nel caso dell’uomo trovato morto a Tor San Lorenzo alcuni giorni dopo una colluttazione per futili motivi

E’ giunto a una svolta il caso di F.D.M., il 42enne trovato morto in casa nella località marittima di Tor San Lorenzo, frazione del comune di Ardea, dopo una lite scoppiata per futili motivi nel pomeriggio del giorno di Natale dell’anno scorso.

Svolta nel caso dell’uomo trovato morto a Tor San Lorenzo alcuni giorni dopo una colluttazione per futili motivi

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati insieme a quelli della Compagnia di Anzio hanno arrestato su disposizione del Gip del Tribunale di Velletri S.D. un 20enne di origini indiane accusato del reato di tentato omicidio aggravato dell’uomo che fu rinvenuto, solo alcuni giorni dopo il decesso, dal proprietario dell’appartamento che lo cercava per riscuotere l’affitto.

Il giovane nei cui confronti si procede è ora agli arresti domiciliari con obbligo di controllo mediante braccialetto elettronico.

La procura della Repubblica ha ottenuto l’applicazione della misura cautelare sulla base dei pesanti indizi raccolti a carico del 20enne dopo l’autopsia svolta sul cadavere della vittima che presentava una ferita lacero-contusa alla testa.  Ferita ritenuta compatibile dal medico legale con la possibilità di cagionare la morte dell’uomo anche se, in realtà, il decesso era subentrato qualche giorno dopo a causa di un’overdose.

Stando quanto ricostruito dagli inquirenti la lite era scoppiata in strada subito fuori un minimarket, forse per una sigaretta fumata dalla vittima all’interno del locale di proprietà del padre del 20enne.

L’uomo era stato ripreso verbalmente dal giovane che, dopo un’animata discussione, lo aveva afferrato per il collo per spingerlo all’esterno del negozio dove gli sbatteva violentemente la testa su un muro adiacente.

La scena non era sfuggita ad alcune persone presenti in quel momento e poi interrogate dagli investigatori. F.D.R., nonostante perdesse copiosamente sangue dal capo, invece di recarsi al pronto soccorso, aveva deciso di rientrare nell’abitazione in cui viveva da solo e situata nello stesso edificio che ospita il negozio di alimentari.

Da quel momento il 42enne non aveva più dato notizie di sé per diversi giorni, e senza che nessuno lo incontrasse o avesse avuto motivo di cercarlo, fino a quando il proprietario dell’appartamento era passato da lui per riscuotere l’affitto dopo aver fatto diverse chiamate a cui la vittima non aveva risposto.

A quel punto, essendo in possesso di una copia delle chiavi, il proprietario aveva deciso di entrare in casa dove aveva fatto la terribile scoperta. L’inquilino giaceva riverso all’interno dell’appartamento ed era probabilmente morto già da diversi giorni.

Sia il negozio, sia l’abitazione della vittima erano stati sottoposti a sequestro. Nelle ultime ore gli ultimi sviluppi della vicenda che hanno portato alla detenzione domiciliare del 20enne accusato di tentato omicidio.

E ‘opportuno ricordare che ogni persona denunziata, fermata, indiziata di reato, arrestata oppure rinviata a giudizio in ogni stato e grado del procedimento penale deve essere considerata innocente fino alla pronuncia di una sentenza definitiva di condanna nei suoi confronti.

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