Ucraina, Parlamento europeo vuole vietare simboli nazisti e sovietici. Pd non partecipa al voto

(Adnkronos) – Nella risoluzione che condanna la disinformazione e l'uso strumentale della storia nel contesto della guerra in Ucraina, adottata oggi a Strasburgo, il Parlamento Europeo tra l'altro "deplora l'uso continuato di simboli di regimi totalitari negli spazi pubblici e chiede un divieto a livello Ue dell'uso dei simboli sia nazisti che comunisti sovietici, nonchĂ© dei simboli dell'aggressione in corso da parte della Russia contro l'Ucraina".  Questa parte del testo ha indotto gli eurodeputati del Pd a non partecipare al voto, si apprende da fonti parlamentari. Tra gli italiani, hanno votato a favore Forza Italia e Fratelli d'Italia; contro si sono espressi gli europarlamentari del M5S, Ilaria Salis di Avs e Cristina Guarda dei Verdi. I parlamentari della Lega si sono astenuti. A favore Sandro Gozi di Renew Europe, eletto in Francia.  C'è almeno un precedente. Nel settembre 2019 il Parlamento Europeo aveva votato un'altra risoluzione, che sostanzialmente equiparava nazismo e comunismo, affermando che, dopo il processo di Norimberga, c'era "ancora un'urgente necessitĂ  di sensibilizzare, effettuare valutazioni morali e condurre indagini giudiziarie in relazione ai crimini dello stalinismo". All'epoca gli eurodeputati del Pd votarono a favore, considerando l'intero testo della risoluzione, ma non mancarono le polemiche.  La delegazione degli eurodeputati del Pd ha deciso di non partecipare al voto perchĂ©, spiegano, vogliono dire "sì alla condanna" del presidente russo Putin e alla lotta contro la disinformazione russa, ma no a iniziative "strumentali" che vogliono "riscrivere la storia nei Parlamenti a colpi di maggioranze". Per il Pd, "le responsabilitĂ  di Putin e di tutti i totalitarismi, del presente e del passato, sono un fatto politico, per noi una certezza da condannare. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo. Il Parlamento Europeo e i Parlamenti sono sedi di rappresentanza, confronto e battaglia politica. Non sono luoghi nei quali si riscrive la storia a colpi di maggioranze, quali esse siano".  "Rifiutiamo l’idea – continuano gli eurodeputati del Pd – che una risoluzione sulla condanna della attivitĂ  di disinformazione dell'attuale regime in Russia, valutazione che condividiamo, diventi uno strumento per promuovere ricostruzioni che dobbiamo lasciare agli storici e non al conflitto politico. Non spetta al Parlamento riscrivere la storia dell'Europa e per questa ragione abbiamo deciso di non partecipare al voto su una iniziativa che è diventata strumentale".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)