Si è ripresa dallo shock della caduta rovinosa provocata da un’auto che l’ha investita nel parcheggio della scuola dell’Infernetto ma non ricorda nulla dell’auto e di chi l’ha travolta.
Investita nel parcheggio della scuola non ricorda nulla dell’auto e della donna che si trovava alla guida
La donna, un’anziana di 73 anni stava camminando quando è stata investita nel parcheggio della scuola elementare e media dell’Infernetto IC Mozart.
Erano le 11.10 di questa mattina, mercoledì 22 gennaio, e la 73enne è stata urtata con violenza da una donna che si trovava alla guida di una vettura diretta verso via Novaledo di cui la signora non ricorda né il colore, né il modello o la targa e qualsiasi altro particolare utile a rintracciarla.
Quel che è certo è che la conducente, sebbene si sia fermata a prestare i primi soccorsi aiutando la donna a rialzarsi e a chiederle scusa, si è allontanata rapidamente senza proporre di accompagnarla al pronto soccorso per accertarsi delle sue condizioni di salute o chiamare un’ambulanza del 118 per precauzione, considerando che l’impatto era avvenuto con forza facendo cadere l’anziana qualche metro più avanti.
Non è stato neppure lasciato alcun contatto telefonico o altre modalità per mettersi in contatto con chi si trovava al volante della macchina.
L’età e le modalità stesse dell’investimento avrebbero richiesto ben diversa sensibilità e, soprattutto, un comportamento conforme alle norme previste nel caso specifico dal Codice della Strada. La 73enne avrebbe potuto, infatti, riportare lesioni interne o fratture non visibili a causa dell’urto con la carrozzeria dell’auto.
La persona che si trovava alla guida del veicolo, invece, ha dato l’impressione di volersi allontanare il più velocemente possibile e in modo di mantenere l’anonimato, evidentemente per evitare possibili conseguenze dovute a un’eventuale responsabilità nell’incidente.
I familiari della 73enne coinvolta nell’investimento sono alla ricerca di testimoni che possano fornire informazioni utili a risalire al mezzo coinvolto e direttamente alla donna che lo conduceva affinché si faccia avanti per consentire di ricostruire la dinamica e le eventuali responsabilità dell’evento.
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