Scoperto al liceo Newton un deepfake di pessimo gusto ideato per scherzo da uno studente. Il giovane, al quinto anno, in un gesto di evidente immaturità, ha creato falsi fotomontaggi a sfondo sessuale delle sue compagne di classe e di una prof, utilizzando sofisticate tecniche di deepfake. Ha sostituito i loro visi su corpi nudi, lo ‘scherzo’ è stato servito così.
Il lato oscuro dell’intelligenza artificiale: uno studente crea deepfake sessuali delle compagne di scuola
L’episodio, avvenuto a novembre 2024, ha avuto un impatto devastante sulle vittime, adolescenti costrette a vedersi rappresentate in immagini false e umilianti, create senza il loro consenso. Il ragazzo, che aveva intenzione di mostrare le immagini ai suoi amici come uno “scherzo”, non ha compreso la gravità delle sue azioni.
Dallo scherzo al reato: le conseguenze dell’uso irresponsabile dell’IA
Quello che sembrava un innocuo passatempo si è rivelato essere un reato con gravi conseguenze. La creazione e la diffusione di immagini deepfake a sfondo sessuale, soprattutto quando le vittime sono minorenni, configura il reato di pedopornografia. Le vittime, oltre al trauma psicologico, rischiano di subire danni alla loro reputazione e di essere oggetto di cyberbullismo.
La scuola, informata dell’accaduto, ha adottato provvedimenti immediati. Lo studente è stato sospeso e la vicenda è stata segnalata alle autorità competenti. L’episodio ha sollevato un dibattito sulla necessità di educare i giovani all’uso consapevole delle nuove tecnologie e sui rischi connessi alla diffusione di contenuti falsi e manipolati.
Il deepfake: che cosa è
Il deepfake è una parola coniata solo nel 2017: indica una tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale, usata per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini originali, tramite una tecnica di apprendimento automatico, conosciuta come rete antagonista generativa. Di fatto ruba facce e le sostituisce creando anche scherzi o vendette di stampo porno.