Apertura

Ostia, dopo oltre 20 anni chiude la storica pasticceria ‘La Dolce Vita’ (VIDEO)

La storica pasticceria ‘La Dolce Vita’, dimenticata dalle istituzioni in una zona difficile, lotterà fino all’ultimo giorno per tenere alzata la saracinesca

La storica pasticceria “La Dolce Vita” sta per gettare la spugna. ll profumo del pan di spagna in forno, la pasta stesa sul bancone pronta per essere sfornata, i cornetti speciali, la crema che stupisce, la farina ancora nell’aria.

La storica pasticceria ‘La Dolce Vita’, dimenticata dalle istituzioni come tante altre attività del Lido, lotterà fino all’ultimo giorno per tenere alzata la saracinesca

Il pasticciere di Ostia, Alessandro Boiani, ci ha aperto le porte del suo laboratorio, in viale del Sommergibile, nel quale da ben 23 anni, insieme alle figlie e alla moglie, addolcisce le tavole di tantissime persone.

Ho cominciato a 13 anni -racconta l’artigiano- che facevo il terzo anno dell’avviamento commerciale, andavo a scuola e

lavoravo. Ho cominciato a Ostia da Bosello, l’unica pasticceria che c’era, nel 1959”.

Per tanti anni le pastarelle, i pasticcini, i cornetti e le torte di Alessandro Boiani venivano sfornati nel laboratorio di Alexander, il bar all’angolo di via dei Traghetti con via dei Panfili, dove oggi si trova il Tartarugnino Nero.

Da quant’è invece che avete aperto in via del Sommergibile?

Abbiamo aperto nel 2002”.

All’età di 79 anni, Alessandro Boiani, ha preso la decisione di abbassare la serranda. Da un lato la stanchezza di una vita trascorsa a lavorare, dall’altro la difficoltà nel far quadrare conti, soprattutto dopo il Covid.

I primi anni è andata bene -prosegue il pasticciere- poi il dramma è iniziato dal Covid e non ci siamo più ripresi perché abbiamo dovuto prendere i prestiti dati dalla Regione Lazio per la pandemia e quando inizi a prendere 30/40mila euro ci vuole fatica per restituirli. Poi, prima se n’è andato uno dei dipendenti, se ne è andato un altro e da solo non ce la faccio più”.

La figlia Alessandra, che a fatica trattiene le lacrime per l’emozione, dà in parte la responsabilità al degrado in cui è lasciata la zona. Sempre meno persone, infatti, si affacciano nella sua pasticceria, anche per colpa dei pochi posti auto, dello stato generale in cui sono lasciati i giardini e della scarsa illuminazione.

C’era un progetto risalente al 1999 che non è stato portato a termine -sottolinea Alessandra Boiani- è stata istituita l’Anffas, l’associazione nazionale famiglie di persone con disabilità, bellissimo intervento per un centro anziani e qui davanti doveva essere costruita una scuola materna e un asilo nido con annessi parcheggi, perché comunque qui c’è una farmacia che è un servizio per la gente, c’è la posta e non ci sono parcheggi. Non c’è aiuto da parte del Comune, di nessuno. Siamo abbandonati a noi stessi”.

Non vi hanno aiutato nel mantenere la vostra attività aperta?

Esattamente, sì. Ma bastava poco, anche per Ostia. Ostia è morta. Ostia è bella quando arrivi dalla via del Mare, dal Pontile a Piazza Anco Marzio, quella è Ostia. Non c’è nient’altro. E’ un peccato che un’attività storica di Ostia, come tante altre che stanno chiudendo, non venga tutelata in alcun modo”.

Intanto però l’attività non è ancora chiusa. La saracinesca resterà alzata e il laboratorio continuerà a sfornare dolci, almeno fino al mese di marzo.

Se ci sei venuto e ci conosci lo sai, ma se non ci sei mai venuto -esorta Alessandra- vienici a trovare. Anche perché puoi dire, aho’ io l’ho assaggiate le pastarelle di Sandro. Perciò se nun te sbrighi nun ce trovi nemmeno più”.

Servizio video di Francesca Del Mastro