Adesso il mare fa veramente paura: la Rotonda, con la sua Fontana dello Zodiaco, biglietto da visita di Ostia, potrebbero crollare con la prossima mareggiata. L’erosione costiera, libera di esprimersi in mancanza di piani di difesa del suolo, ha provocato la distruzione dello stabilimento balneare Shilling e si prepara a minare le fondamenta del belvedere che accoglie la Fontana dello Zodiaco.
Spazzate via le strutture dello Shilling, il mare è a due metri dalle fondamenta della Rotonda con la sua Fontana dello Zodiaco. Timori per la prossima mareggiata
Più volte, anche da queste pagine, è stato lanciato l’allarme. In mancanza di piani di intervento strutturali riguardo alla difesa della costa, il mare può esprimere tutta la sua potenza distruttrice. L’erosione costiera è un fenomeno mondiale ma a Ostia ha assunto toni drammatici. Il momento ricorda quello toccato a metà degli anni Ottanta quando, prima del reinsabbiamento del 1989, la forza delle onde fece crollare i marciapiedi e poi la strada in più punti del lungomare.
Le immagini che vi proponiamo riguardano ciò che sta accadendo allo Shilling, lo stabilimento balneare sotto sequestro per iniziativa della magistratura romana. Sono state registrate oggi, lunedì 20 gennaio, dalla panoramica della Rotonda. Si nota come l’erosione abbia distrutto diverse strutture balneari, abbia fatto crollare la parte frontale del ristorante e sia pronta ad attaccare le fondamenta del belvedere: le onde sono ad appena due metri dalla Rotonda.
Meno di tre anni fa, il 21 aprile 2021, l’inaugurazione della Rotonda e della Fontana dello Zodiaco restaurate per un costo di circa 650mila euro spesi dal Campidoglio. Chiusa nel 2016 perché pericolosa per il rischio di caduta dei pedoni, la panoramica è stata interessata da più di due anni di lavori.
Il silenzio della Regione Lazio e del Comune di Roma
Dalla Regione Lazio, competente riguardo alla difesa delle coste, non arrivano segnali su possibili interventi. Tutto sembra fermo alla volontà di rilasciare a riva un magro quantitativo di sabbia prelevata al largo, alla foce del Tevere e all’imboccatura del porto oltre che del Canale dei Pescatori. Le ultime notizie indicano per marzo la data d’inizio dei lavori ma chissà che per quell’epoca il mare non abbia già minato la stabilità della Rotonda.
Sul fronte della rimozione della montagna di detriti dovuti al crollo di cabine e infrastrutture balneari, si sa che il Comune di Roma ha chiesto un preventivo all’Ama. La somma necessaria si aggirerebbe sul mezzo milione di euro ma, al momento, l’incarico non è stato affidato.
Non si sa nulla della volontà di indire un bando per la gestione degli stabilimenti balneari e non fa passi avanti neanche l’eventuale dichiarazione dello stato di calamità naturale come richiesto da diversi amministratori pubblici, anche autorevoli.
Intanto, si guarda con ansia alle previsioni meteo. L’evento più preoccupante previsto, al momento, si riferirebbe al prossimo giorno di giovedì 23 quando gli esperti prevedono una mareggiata limitata a un’onda d’altezza massima di un metro.