Ostia, si prolunga la pista ciclabile del lungomare. I balneari: “Altri parcheggi cancellati”

Prolungamento della ciclabile del Lungomare, insorgono le associazioni di categoria

Un fulmine a ciel sereno tra capo e collo. Solo l’ultimo anello di una catena di episodi che le associazioni di categoria definiscono come una “vera aggressione istituzionale alle imprese del territorio e alle sue prospettive di sviluppo”. La querelle riguarda una serie di divieti di sosta che da ieri mattina sono stati istituiti per i lavori di prolungamento della pista ciclabile del lungomare Amerigo Vespucci, nella zona del litorale di Levante. Il tutto nel silenzio più assoluto da parte del X Municipio e del Campidoglio.

Prolungamento della ciclabile del Lungomare, insorgono le associazioni di categoria

L’affissione della determinazione dirigenziale del X Gruppo Mare della polizia di Roma Capitale n. 41 del 15 gennaio scorso semina rabbia e frustrazione, innanzitutto tra gli organismi rappresentativi dei titolari di attività commerciali e degli stabilimenti balneari di fronte ai quali un gran numero di parcheggi saranno eliminati per la gioia dei ciclisti.

Sono assolutamente all’oscuro di questa novità ma non mi sorprende il fatto che l’amministrazione agisca secondo una strategia di attacco frontale che ha l’unico scopo di distruggere il commercio e non di valorizzare il mare di Roma”, dice con sdegno Valentina Fabbri Biancone, presidente di Confesercenti Ostia.

La nuova ciclovia partirà dalla rotonda di piazzale Cristoforo Colombo e si allungherà per 3,38 chilometri ponendosi in continuità funzionale con quella che termina, attualmente, nei pressi dello stabilimento Kursaal. Le risorse provengono dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato dall’Unione europea (Pnrr).

Mi chiedo dove sia finito il buonsenso -incalza Fabbri Biancone- questa è davvero la goccia che fa traboccare un vaso di occasioni mancate per rilanciare il Lido. E cito solo alcuni episodi: dalla mancata installazione della ruota panoramica, alla mancanza di autorizzazioni che ha spento le luci delle discoteche per non parlare degli eventi inutili e mal organizzati della stagione estiva o delle scadenti luminarie natalizie posizionate nella zona centrale di piazza Anco Marzio e indegne di un evento come il Giubileo di quest’anno”.

“Evidentemente deve esserci un disegno dietro a tutto ciò. Un attacco personale a una categoria che avrà pure commesso i suoi errori ma che ha generato ricchezza e posti di lavoro, oltre che lustro per Ostia nell’arco di decenni. Stanno distruggendo un modello di balneazione e di spiagge che cadono a pezzi. Diciamo basta a questi attacchi, non siamo un nemico da abbattere, anche perché di questo passo a essere assunti saranno solo i familiari di chi, nel silenzio e nel vuoto assoluto di confronto con gli uffici pubblici, fatica ormai ad andare avanti. Siamo stanchi e il Campidoglio deve ascoltarci”.

Intanto nessuno sa come il progetto della nuova ciclovia intenda rimpiazzare le decine e decine di posti auto al momento posizionati lungo i marciapiedi antistanti all’arenile. Ma ci sono anche altri nodi che vengono al pettine e che pendono, come una spada di Damocle, sulla fruibilità degli impianti balneari, anche quelli che rimangono aperti durante tutto l’anno.

Che senso ha costruire una ciclabile davanti agli ingressi di attività commerciali? Come pensano di risolvere il problema dell’accessibilità alle strutture da parte dei disabili oppure delle persone anziane?” Si chiede ancora la presidente di Confesercenti Ostia, “o di chi dovrà lasciare i bambini in attesa sul marciapiedi per andare a recuperare la macchina che non sarà più possibile posteggiare in prossimità degli stabilimenti con il rischio, magari, di essere travolti dalle biciclette o dai monopattini in transito sulla nuova ciclovia?”.

Domande per ora senza risposta perché l’unico incontro di programmazione dei lavori convocato dagli uffici competenti è stato quello del 13 gennaio scorso con i rappresentanti di Astral, l’azienda pubblica competente per la gestione di una gran parte della rete viaria della regione.

Un’occasione persa per valorizzare la zona di Levante di Ostia

Ma non potevano pensare a un progetto di sana mobilità sostenibile?”, attacca Fabbri Biancone, “costruendo, per esempio, la ciclabile sul lato dei giardini e, come si fa in tutta Europa, cogliere l’occasione per bonificare un’area ora completamente abbandonata e piena di immondizia, oltre che di calcinacci e lavatrici rotte, per non parlare del fenomeno diffuso della prostituzione? Invece di tutto questo ci ritroveremo con uno sbarramento proprio di fronte all’ingresso delle attività dove vengono, tra l’altro, scaricati di continuo materiali oltre che cibi e bevande”.

Ma questo tipo di gestione non sorprende e, nel caso del rinnovo delle concessioni balneari fa addirittura a pugni con le stesse norme varate dal Governo per rinviare di almeno un anno la questione dei bandi previsti dalla direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi, mentre il Comune di Roma vorrebbe risolverla entro la fine di questo mese di gennaio con la certezza di fare le cose alla carlona, invece che in modo studiato e ben fatto. Abbiamo bisogno di buon senso e cooperazione”, è il messaggio che viene dalla presidente locale di Confesercenti.

La posizione della Federazione Italiana Imprese Balneari

A cadere dalle nuvole è anche il presidente regionale della Federazione Italiana Imprese Balneari (Fiba), Ruggero Barbadoro.

Non sapevo del progetto anche perché nessuno ci ha contattato per confrontarsi con noi a livello istituzionale, ma è evidente che si tratta di un nuovo danno al commercio di Ostia. Si toglieranno molti parcheggi e si costringeranno le persone a percorrere lunghe distanze anche se decidono di frequentare le spiagge libere perché dovranno fare fatica per portare lettini e ombrelloni come avvenuto sinora in tutta tranquillità. Chiederemo insieme alle altre organizzazioni -conclude Barbadoro- un incontro ufficiale per entrare nel merito della questione”.

Federbalneari Roma pone il problema dei posteggi per disabili

Il presidente di Federbalneari Roma, Massimo Muzzarelli, ricorda che la realizzazione della nuova cicloviarisale a un progetto che fu varato dall’amministrazione Raggi. All’epoca non fummo convocati nella fase preparatoria dei lavori e l’accelerazione sul secondo stralcio è arrivata solo adesso per via della disponibilità delle risorse messe in campo dal Pnrr. La realizzazione della ciclabile di per sé va accolta positivamente se non fosse per i problemi già emersi nel tratto già realizzato per i posteggi destinati ai disabili“.

La mobilita ‘morbida’ deve essere incentivata, ma non possiamo penalizzare una categoria che di per sé è già svantaggiata. Se il tema dovesse essere sfuggito siamo pronti a fornire tutte le specifiche di cui siamo a conoscenza -conclude Muzzarelli- per evitare che questo tipo di urgenze diventino un problema“.

Intanto su alcuni tratti del Lungomare Amerigo Vespucci sono comparsi i segnali di divieto di sosta e di rimozione h 24 dei veicoli dei trasgressori.

Per l’istituzione del cantiere non si potrà neppure parcheggiare su piazzale Amerigo Vespucci di fronte alla stazione della metroferrovia Cristoforo Colombo sul lato mare.

L’unica sollecitazione proveniente dal X Municipio è che i lavori dovranno concludersi entro 300 giorni lavorativi e non dopo il 30 aprile a ridosso dell’apertura della stagione balneare 2025. Pena la possibilità che su quel tratto di strada si scateni l’inferno e non solo quello dovuto alle alte temperature del solleone.