Nuova piazza dei Cinquecento, per molti è una “romanella” (neanche finita) (VIDEO)

La riqualificazione di Piazza dei Cinquecento: sull'opera giubilare tra le più contestate di Roma valanga di critiche dai cittadini

Tra le opere giubilari più contestate, e solo in parte consegnate alla città di Roma, c’è sicuramente la nuova Piazza dei Cinquecento. L’opera, ancora non finita, è stata inaugurata a gennaio 2024, dopo un lungo cantiere e un investimento di 18 milioni di euro, sollevando lo scontento dei cittadini, che dopo la “romanella”, vedono questa porta di Roma di fronte alla stazione Termini, trasformata nella nuova veste, più in una landa desolata: una troppo vasta area pedonale e pochi giardini e spazi per la socializzazione.

La riqualificazione di Piazza dei Cinquecento: sull’opera giubilare tra le più contestate di Roma valanga di critiche dai cittadini

I lavori sono stati finanziati dal Mit e frutto di un concorso di progettazione di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane e il soggetto attuatore dell’intervento Anas, Società del Polo Infrastrutture del gruppo Fs Italiane, ma a cose quasi fatte, il risultato non convince in primis i cittadini, che in queste ore non stanno risparmiando critiche all’opera.

Una piazza di cemento nel cuore della città eterna

Tra le più severe, il disappunto per la scelta di utilizzare prevalentemente il cemento nella realizzazione della piazza, che la rendono se non ora, con l’avvicendarsi delle stagioni, un luogo poco accogliente, soprattutto durante le calde giornate estive.

La mancanza di ombra, dovuta alla scarsità di alberi e alla presenza di ampie superfici esposte al sole, è stata uno dei punti più contestati: “Oggi fa piacere con 8°, ma c’è da immaginare cosa sarà il 15 giugno ad esempioil commento di una utente -, con le fioriere di legno pronte a marcire con le prime piogge, e la presenza di miseri alberelli inutili per regalare un po’ di ombra e anche questi pronti a seccare con i primi caldi”.

Una spianata di cemento è stata poi la definizione più ricorrente della nuova piazza, tra quelle apparse sul gruppo socia SOS Tutela del patrimonio: “Una di quelle classiche che d’estate diventano roventi, e da giugno a settembre infrequentabili se non si hanno le bombole d’ossigeno portatili. Una vergogna” – aggiunge un utente.

Il cantiere incompleto e le prossime aperture

Intanto come noto, il cantiere è stato solo in parte consegnato, come specificato all’inaugurazione del 14 gennaio scorso anche dal sindaco di Roma. Il lotto, dei due previsti secondo l’intervento da decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è completo circa all’85 per cento.

Il secondo lotto doveva essere realizzato nel 2026 ma con oltre 500 giorni di lavoro che si svolgeranno in contemporanea da parte delle due ditte incaricate, le previsioni sono di un’inaugurazione nell’estate 2025, anziché nel 2026.

La parte “restituita” ai cittadini è quella dei capolinea dei bus e quello per il molo dei taxi. Un’area che secondo l’amministrazione ha acquistato un valore adeguato a essere la porta della Capitale d’Italia. Le parti ancora cantierizzate, saranno poi terminate entro l’estate del 2026, mentre alcune piccole cose andranno a conclusione entro la fine di gennaio.

Nella foto la nuova Piazza dei Cinquecento

L’impatto dei materiali utilizzati

Sulla parte consegnata sono stati posati 30mila metri quadri di marmi e pietre, 20mila metri quadri sanpietrini, 10mila metri quadri di cemento architettonico, 10mila metri quadri di nuove aree di giardini e aiuole e 6mila metri quadri di stese di asfalto.

Un utilizzo di materiali che spiega un impatto che al momento darebbe più l’idea di una “Cattedrale nel deserto” nelle parole di Roberto Riccardi:Questa è la nuova e tanto strombazzata piazza dei Cinquecento. Una distesa di cemento con 4 zeppi. Stessa cosa è accaduta a piazza San Giovanni, a piazza Risorgimento ed a piazza Esedra”.

Il futuro dei giardini

Sui giardini e in generale il verde, al momento piuttosto carente, che rappresentano la parte più bersagliata dell’opera, sono intanto già scattate le rassicurazioni del Sindaco Gualtieri, che ha promesso a breve un panorama migliore:

“L’ombra – ha spiegato Gualtieri – verrà aumentata con l’arboreto nei prossimi mesi. Il progetto prevede la massimizzazione delle alberature e degli spazi di ombra, ma in prossimità della stazione metro non è stato possibile introdurre alberature per il sottostante tracciato metropolitano”.

Nella foto le fioriere piazzate nell’aria riqualificata

La fiducia che non regna sovrana poi sul massiccio intervento e sul suo aspetto futuro, già fioccano le proposte alternative a cose fatte: “Se avessero fatto un parco era meglio. Costava anche meno perché se ben ricordo prima c’erano aiuole con alberi. Così hanno tolto anche un servizio pubblico di capolinea di autobus e parcheggi, obbligatori secondo la legge urbanistica, non ancora revocata dai 5 stelle”.

Con il taglio del nastro del cantiere poi l’ennesima critica è andata ancora una volta al taglio dei pini storici, di cui c’è sempre meno traccia, e il cui spazio secondo i più pessimisti “Sarà occupato in breve dai venditori di paccottaglie, bibite e panini, o tour operator improvvisati abusivi che diventeranno di nuovo i proprietari della piazza”.