Il suono del campanello alla porta, l’esplosione di tre colpi di pistola e la fuga precipitosa per le scale. Per l’agguato alle cinque del pomeriggio del 22 febbraio 2023 al Tufello, ieri, a piazzale Clodio sono stati condannati due cugini, l’ex pugile Fabio Salandri, a cui Achille Lauro anni fa anni dedicò il brano “Amico del Quore”, e il cugino Marco Antoniucci.
La sentenza per il tentato omicidio di Marco Canali: gambizzato in pieno giorno e in casa al Tufello con tre colpi di pistola
Secondo la ricostruzione della procura, accolta dal tribunale, i due uomini avrebbero suonato all’appartamento cercato, facendo irruzione una volta aperta la porta. Diretti verso la camera da letto, avrebbero trovato il 46enne Marco Canali e gli avrebbero sparato piĂą colpi alle gambe.
Le intercettazioni ambientali hanno giocato un ruolo fondamentale nell’inchiesta, rivelando conversazioni inquietanti tra i due cugini. In una di queste, è Salandri che parla: “Si devo sceje fra famme pija per culo o azzoppa quarcuno, lo azzoppo, credimi“.
La sentenza e le reazioni
Al termine del processo, ieri, 16 gennaio, la quarta sezione collegiale del tribunale di Roma ha condannato a 13 anni e 6 mesi di reclusione Fabio Salandri e 15 anni e mezzo per Marco Antoniucci, ritenuto l’esecutore materiale
Il difensore dei due cugini, l’avvocato Emilio Losso, però, giĂ pensa al ricorso in appello. Attende solo di leggere le motivazioni della sentenza.
Un anno e mezzo dopo
I fatti risalgono al 22 febbraio 2023 quando due uomini incappucciati e armati fanno irruzione in un appartamento popolare di via Monte Taburno, al Tufello. Ad aprire la porta la moglie di Canali, ignara di chi avesse suonato. I due uomini chiamano per nome la vittima, si dirigono in camera da letto e partono i colpi.
Salandri e Antoniucci verranno arrestati a giugno, con l’accusa di tentato omicidio.
Pochi giorni prima, anche Marco Canali era stato fermato per porto abusivo d’armi.
La “scarsa volontĂ collaborativa” della vittima, come ha sottolineato il pm nella requisitoria, non ha impedito alla giustizia di fare comunque il suo corso.