Il Ministero della Giustizia ha indetto un nuovo concorso per oltre tremila agenti: i dettagli e come partecipare
Con decreto dirigenziale il ministero della giustizia ha indetto un bando di concorso per l’assunzione di 3246 allievi agenti nei ruoli maschili e femminili del Corpo di Polizia Penitenziaria (2952 uomini e 294 donne).
Il concorso è riservato per complessivi 1947 posti (1771 uomini e 176 donne) ai volontari in ferma iniziale (VFI) in servizio da almeno 6 mesi alla data di scadenza, ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) collocati in congedo al termine annuale e ai volontari in ferma prefissata quadriennale (VFP4) in congedo.
Per le restanti 1299 unità (1181 uomini e 118 donne) il concorso è aperto ai cittadini italiani in possesso dei requisiti previsti dal bando.
La domanda deve essere compilata e trasmessa esclusivamente con modalità telematiche, compilando l’apposito modulo (FORM) di domanda.
Per accedere al form di domanda il candidato dovrà utilizzare esclusivamente il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID).
La domanda di partecipazione al concorso deve essere presentata entro il termine perentorio di 30 giorni, decorrenti dal giorno successivo pubblicazione del bando sul Portale unico del reclutamento all’indirizzo inpa.gov.it. e cioè dal 16 gennaio 2025 al 14 febbraio 2025.
Per saperne di più e presentare la domanda basta cliccare il seguente link.
Intanto è scoppiato un caso amministrativo che riguarda il precedente concorso. Il Tar del Lazio lo ha appena ritenuto nullo per lo sbilanciamento dei posti riservati agli uomini (80 per cento) rispetto alle donne.
A bando di concorso c’erano 411 posti per allievi vice ispettori del corpo della polizia penitenziaria, che dovevano essere cosi ripartiti: 378 uomini e 33 donne.
Proprio a causa della disparità di genere tre candidate siciliane, ritenute idonee ma escluse per l’ingiustificata riserva di posti maschili, hanno presentato ricorso.
I loro legali, gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, hanno impugnato la graduatoria finale, il bando di concorso e sollevato la questione di legittimità costituzionale. La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di questa ripartizione. A seguito della pronuncia il Tar ha accolto integralmente le richieste annullando gli atti impugnati e dichiarando le ricorrenti vincitrici del concorso.
L’amministrazione sarà obbligata a rideterminare le graduatorie e a procedere con l’assunzione delle tre donne.