Sequestrate a tre ristoratori improvvisati decine di vaschette di cibo cotto pronte ad essere vendute ai passanti
Avevano allestito una vera e propria attività di street food per il commercio abusivo di pietanze, tre cittadini peruviani fermati dai carabinieri proprio mentre erano intenti a vendere illegalmente cibo caldo e bevande.
Il blitz dei Carabinieri della Stazione Roma Macao, è scattato in queste ore a Termini area considerata dall’8 gennaio scorso, tra quelle che ricadono nella Zona Rossa, con l’ordinanza di vigilanza rafforzata.
Operazione a sorpresa è scattata nei giardini Einaudi, dove i militari hanno sorpreso tre cittadini peruviani, due donne e un uomo, intenti alla preparazione delle pietanze di cucina etnica pronte per essere vendute nell’orario di punta del pranzo, con tanto di posate di plastica e bevande a richiesta, e tutte in modo completamente abusivo.
L’attività illecita è stata immediatamente interrotta dai carabinieri che hanno proceduto al sequestro di una quantità ingente di provviste, tra otre 40 confezioni di bevande, e altrettante vaschette di cibo etnico già cotto, e una bella scorta di posateria in plastica.
Il tutto era nascosto in un’autovettura in uso ai tre ristoratori improvvisati, per il trasporto e lo stoccaggio della merce, e anch’essa sottoposta a sequestro.
I tre venditori abusivi sono stati sanzionati per un totale di 5mila euro, e per una delle donne è scattata un’ulteriore sanzione per aver violato il divieto di stazionamento nei pressi della stazione Termini, e un ordine di allontanamento dall’area per almeno 48 ore.
Nell’anno del Giubileo, ci sono già i primi segnali di crescita del fenomeno del commercio abusivo di cibo di strada. Un’attività illegale che non solo sottrae risorse economiche alle imprese regolari, ma si impone anche con seri rischi per la salute pubblica, nella totale mancanza del rispetto delle norme igienico-sanitarie.
I rischi per la salute per il cibo venduto in modo abusivo, secondo gli esperti sono moltissimo. Le pietanze possono infatti essere contaminate da batteri e altri agenti patogeni, causando gravi malattie alimentari a cui si aggiungono i rischi legati all’assenza di controlli sulla provenienza degli alimenti e sulle condizioni di conservazione.