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Tensione nel carcere di Civitavecchia: detenuti si barricano e appiccano un incendio

Sovraffollamento e carenza di personale: le criticità del carcere di Civitavecchia 

Sono state ore concitate all’interno del carcere di Civitavecchia. Due detenuti si sono barricati all’interno di una stanza appiccando un incendio.

Sovraffollamento e carenza di personale: le criticità del carcere di Civitavecchia

Ad innescare l’incendio nel carcere di Civitavecchia sono stati due nordafricani, creando scompiglio all’interno della sezione circondariale.

Si sono barricati nella stanza utilizzando alcuni suppellettili che avevano precedentemente distrutto. Questo ha impedito, inizialmente, alla Polizia penitenziaria di intervenire.

Tutta l’area è stata interessata da una coltre di fumo ma, per fortuna, non ci sono state conseguenze.

“Tale evento critico – spiega Massimo Costantino, segretario generale Fns Cisl Lazio- è stato gestito anche con l’ausilio di altre unità libere dal servizio considerato l’esiguo numero  di polizia penitenziaria presente in servizio dovute  alla cronica e  nota carenza di  personale di cui soggiace la Casa Circondariale di Civitavecchia. Il sovraffollamento rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario“. Attualmente sono presenti 540 detenuti rispetto ai previsti 357, cioè un più 183 detenuti.

Momenti di tensione che si sono sciolti solo intorno alle 22 dopo che per ore si era andati avanti per riportare la situazione alla normalità.

“Per la carenza di personale  – prosegue Costantino – da alcuni giorni le sigle sindacali di categoria hanno annunciato lo stato di agitazione che attualmente è pari solo per il ruolo agenti/assistenti, 40 unità circa, senza contare altri ruoli poiché non bastano le unità presenti visto che è intendimento di aprire una sezione denominata Articolazione Salute Mentale Maschile oltre alla terza sezione, creando non poche difficoltà alle poche unità in servizio”. 

Una situazione, quella delle carceri, su cui il sindacato continua a lanciare l’allarme su più fronti, sia dal punto di vista del personale che del numero di detenuti presenti. Giovedì scorso, 9 gennaio, intorno alle 22 nel carcere di Regina Coeli un detenuto straniero di 25 anni si era tolto la vita impicciandosi. 

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