L'arresto dell'attivista era stato convalidato in attesa di processo. Lei si era subito difesa: “Non ho aggredito nessuno“
L’attivista Stella Boccitto, è stata assolta dalle accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, per cui era stata arrestata durante gli scontri dell’intifada studentesca romana, contro la cooperazione accademica de “La Sapienza” con Israele.
Accuse infondate alla base della sentenza di assoluzione dell’attivista 30enne Stella Boccitto, espressa dal Tribunale di Roma nei giorni scorsi. La giovane era stata arrestata lo scorso 16 aprile, durante una manifestazione alla Sapienza di Roma contro la cooperazione scientifica dell’Ateneo con Israele.
Boccitto era stata accusata di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, reati per i quali il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna a otto mesi di carcere. Insieme alla 30enne, era stato arrestato e anche lui assolto da analoghe accuse, lo studente Albarq Mohammed Ali Jummah. Quest’ultimo era stato arrestato dalla polizia, con l’accusa di aver danneggiato un’auto di servizio saltandoci sopra durante gli scontri.
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“L’assoluzione dimostra non solo la mia innocenza ma il tentativo di criminalizzare chi chiede la fine del genocidio in Palestina e delle complicità di governo e università con Israele” – ha dichiarato l’attivista, mentre l’avvocato della giovane, secondo quanto riporta Il Manifesto, ha definito il procedimento “Il frutto di una gestione sbagliata delle forze dell’ordine”.
Dalla Questura di Roma il giorno successivo agli scontri, arrivò il bilancio degli operanti delle forze dell’ordine feriti negli scontri: 16 poliziotti del Reparto Mobile, 9 della questura della Capitale e 2 dei carabinieri.
Per due di loro la prognosi fu di un mese, mentre una giovane manifestante era finita in ospedale.
Un capitolo chiuso al momento, in relazione a quella giornata di scontri, per cui non sarebbero in corso ulteriori procedimenti contro i manifestanti.