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Casal del Marmo, rubano le chiavi delle celle: in ospedale due poliziotti presi a morsi

Nuovo tentativo di fuga e rivolta nel carcere minorile di Casal del Marmo: aggrediti tre poliziotti. Due finiscono al pronto soccorso

Rubano le chiavi delle celle agli agenti e poi li aggrediscono a colpi di morsi e mazze. Nuova aggressione nel carcere minorile di Casal del Marmo ai danni di tre agenti della polizia penitenziaria.

Nuovo tentativo di fuga e rivolta nel carcere minorile di Casal del Marmo: aggrediti tre poliziotti. Due finiscono al pronto soccorso

Il caos è scoppiato intorno alle 18 in una palazzina dei detenuti minori. Due agenri hanno dovuto far ricorso al pronto soccorso dopo che un gruppetti di detenuti nordafricani ha organizzato un assalto a morsi e colpi di mazze. Un agente è stato giudicato guaribile in 12 giorni, l’altro in quattro, il terzo ha preferito restare in servizio.

I detenuti sono riusciti a sganciare solo una chiave del mazzo degli agenti, non utile però per aprire il braccio.

I poliziotti di Casal del Marmo – specifica Donato Capece, segretario generale del Sappe – sono rimasti feriti nel tentativo di fermare i detenuti, armati di rudimentali mazze e intenti ad entrare in un altro braccio dove c’erano altri reclusi con i quali nei giorni scorsi c’erano stati problemi tra cui rissa al campo.

Quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri – tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni – è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri attuato nel passato”, denuncia il segretario regionale del Sappe Maurizio Somma.

Attualmente nel carcere minorile di Casal del Marmo  – da mesi al centro di scontri, rivolti e fughe – che ha una capienza massima di 57 detenuti, si registrano 51 detenuti maschi e 9 donne rispetto ai detenuti previsti 47 maschi e 10 donne.

I dati e l’allarme

Per la Fns Cisl Lazio non basta più le espressioni di solidarietà. “Sono necessari – afferma il segretario regionale Massimo Costantino provvedimenti concreti e urgenti. Servono correttivi per evitare il ripetersi di tali criticità ribadendo la necessità di un cambiamento del sistema penitenziario, affinché gli agenti di Polizia penitenziaria, possano lavorare in un ambiente più sicuro e rispettoso della loro dignità“.

Attualmente il sovraffollamento dei 14 istituti della regione del Lazio risulta essere di 1.383 detenuti considerato che 6.665 risultano essere i detenuti reclusi, dato estrapolato per ogni sede dal sito del ministero della giustizia aggiornato al 31 dicembre scorso, rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di 5.282 detenuti.

Resta, purtroppo, gravissima la situazione della carenza di personale di Polizia Penitenziaria anche negli adulti ed nel distretto del Provveditorato del Lazio, Abruzzo e Molise che è di circa 1000 unità, aggiornata allo scorso dicemte fonte DAP, e nel Lazio dovrebbe essere di circa 800 unità in meno. “Il sovraffollamento – aggiunge il sindacalista – rende inaccettabili, anche , le condizioni di lavoro del personale penitenziario”.

C’è carenza, d’altra parte, di personale anche a Rebibbia e Regina Coeli, ma anche negli istituti penitenziari di Velletri, Frosinone, Cassino, Latina e Rieti.

Stato di agitazione a Civitavecchia

Proprio ieri è stato dichiarato dalle rappresentanze sindacali locali lo stato di agitazione per carcere di Civitavecchia pocihé non bastano le unità presenti visto che è intendimento di aprie una sezione denominata Articolazione Salute Mentale Maschile oltre alla terza sezione, creando non poche difficoltà alle poche unità in servizio.