Nella rete della Procreazione medicalmente assistita saranno al lavoro tanti specialisti tra cui ginecologi, endocrinologi e psicologi
E’ stata istituita dalla Giunta della Regione Lazio la rete della Procreazione medicalmente assistita. I residenti nel Lazio potranno accedere alle prestazioni tramite la Asl di competenza.
Si accederà alla procreazione medicalmente assistita attraverso la Asl e gli oneri saranno a carico del Servizio sanitario regionale. Questo quanto deciso dalla Regione Lazio con un provvedimento che ha fissato al primo gennaio 2025 la data di partenza di questa iniziativa.
Le coppie del Lazio con problemi di fertilità avranno quindi la possibilità di accedere a questo nuovo servizio che si pone lo scopo di potenziare i livelli essenziali di assistenza ampliando l’offerta sanitaria delle Asl.
Per accedere al percorso ci si deve rivolgere agli ambulatori di prossimità delle Asl e ai centri di procreazione, con la prescrizione di una prima visita ginecologica o andrologica sulla sospetta infertilità.
Si tratta di un servizio che al momento è attivo negli ospedali Sandro Pertini, San Filippo Neri e Policlinico Umberto I, al centro Sant’Anna a Roma e al Santa Maria Goretti a Latina. Sta per essere attivato anche presso l’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini.
Nella rete operano gli specialisti che gravitano attorno a questo ambito come ginecologi, endocrinologi-andrologi, urologi, anestesisti, psicologi, biologi, chirurghi generali, specialistici e infermieri.
“La Rete, che ho voluto fortemente istituire – afferma il presidente della Regione, Francesco Rocca – rappresenta un baluardo di civiltà perché tutti, a prescindere dalle condizioni economiche, devono avere la possibilità di creare una famiglia. Da questo momento il Lazio colma un vuoto inaccettabile, facilitando un percorso finora precluso a tante, troppe coppie. Bene questa Rete che garantirà un percorso completo, grazie alla straordinaria professionalità dei nostri operatori sanitari”.
Seguiranno il principio della minore invasività, spiegano dalla Regione, consentendo la procreazione omologa ed eterologa, compreso l’impiego di gameti maschili e femminili donati da soggetti diversi dai componenti della coppia ricevente.
Per facilitare la presa in carico della persona saranno utilizzate la transizione digitale e la telemedicina. Metodologie che saranno importanti anche per i centri di riferimento e l’attivazione dei servizi di prossimità. Il programma prevede inoltre la tele-visita di controllo, il tele-consulto medico, la tele-consulenza medico sanitaria e il tele-monitoraggio per il controllo dei pazienti, dei parametri vitali e clinici con l’ausilio di medical device.