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Cecilia Sala, giornalista romana arrestata in Iran: la situazione e le ultime notizie

Cecilia Sala è da nove giorni detenuta nel carcere di Evin in isolamento

Cecilia Sala, la giornalista romana arrestata in Iran, è da nove giorni detenuta nel carcere di Evin, in una cella di isolamento. E’ in buone condizioni di salute secondo quanto ha riferito in queste ore il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dichiarando che Sala ha anche ricevuto delle visite consolari.

Cecilia Sala è da nove giorni detenuta nel carcere di Evin in isolamento

Nonostante gli sforzi della Farnesina e dell’ambasciata italiana a Teheran, i motivi del suo arresto rimangono ancora avvolti nel mistero, o comunque non è possibile fornirne ulteriori dettagli al momento.

Quanto noto, è che la giornalista freelance, Cecilia Sala si stava facendo conoscere per i suoi reportage dalle zone dei conflitti e per il suo grande interesse per la politica estera.

La giovane ha collaborato con importanti testate giornalistiche come Vanity Fair, L’Espresso e Il Foglio, e stava conducendo diversi podcast di successo, tra cui “Polvere” e “Stories”.

L’allarme è scattato lo scorso giovedì, 19 dicembre, quando la sua collega Francesca Milano, non ha ricevuto la registrazione di Cecilia Sala e ha subito avvisato il direttore di Chora Media, Mario Calabresi.

Il carcere di Evin: un luogo simbolo della repressione

Il carcere di Evin, dove è detenuta Sala, è noto per essere uno dei luoghi simbolo della repressione in Iran. Qui sono stati rinchiusi numerosi dissidenti politici e attivisti per i diritti umani. Le condizioni di detenzione all’interno del carcere sono spesso descritte come inumane.

L’appello accorato di Mario Calabresi per il rilascio di Cecilia Sala

Mario Calabresi, ha lanciato in queste ore un appello accorato per il rilascio della giornalista italiana arrestata in Iran. In un’intervista al CorSera, Calabresi ha sottolineato l’impegno di tutta la redazione e della comunità giornalistica nel sostenere la collega in questo difficile momento.

“Dalla mattina in cui abbiamo perso le sue tracce, ci siamo uniti tutti con un unico obiettivo: portare Cecilia a casa al più presto”, ha dichiarato Calabresi. Cecilia è una professionista scrupolosa e appassionata, che si era recata in Iran per raccontare una storia importante. La sua voce è stata zittita, ma noi non la lasceremo sola”.

Un viaggio interrotto

La giornalista italiana era in Iran per un reportage e aveva già prodotto alcune puntate del suo podcast “Stories”, e aveva condiviso con le autorità gli incontri e le interviste che avrebbe fatto.

“Aveva un fixer dato dall’ambasciata”, ha spiegato Calabresi. Tutto sembrava procedere secondo i piani, fino a quando improvvisamente si sono perse le sue tracce.

L’attesa e l’incertezza

L’assenza di notizie e l’arresto di Cecilia Sala hanno gettato nello sconforto la redazione di Chora Media e tutti coloro che la conoscono: “Otto giorni dopo ancora non sappiamo. Siamo in assenza di un’accusa formalizzata” – ha affermato Calabresi.

Nonostante l’incertezza, il direttore di Chora Media ha espresso fiducia nell’azione del governo italiano e nella comunità internazionale.