La tragedia dei due pescatori ieri, nelle acque antistanti la costa di Focene
Una tragedia che ha colpito l’intera comunità di Fiumicino, quella del peschereccio affondato ieri, domenica 22 dicembre, al largo di Focene. Il sindaco Mario Baccini ha proclamato il lutto cittadino.
Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha proclamato il lutto cittadino per la morte dei due pescatori per la giornata di oggi, lunedì 23 dicembre.
Ieri la vongolara di 13 metri “Sette Fratelli” era uscita in mare per la pesca ma, probabilmente per il cambio repentino delle condizioni meteo-marine, era stata colpita dalla forza delle onde ed era affondata.
Morti padre e figlio, Massimo e Claudio Di Biase, persone note e apprezzate da tutta la Città. L’ordinanza di lutto cittadino del sindaco nasce “per le tragiche circostanze che hanno colpito l’intera comunità cittadina”.
Nell’ordinanza del sindaco Baccini viene ordinata l’esposizione delle bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali e in tutti gli edifici pubblici e indicato ai “titolari di attività commerciali e di pubblici esercizi, e agli organizzatori di eventi e iniziative di ogni genere di evitare di porre in essere, comportamenti che contrastino con lo spirito del lutto cittadino”.
Questa sera visto il proclamato lutto cittadino, le luminarie resteranno spente.
E’ invitata, inoltre, “la cittadinanza tutta ad osservare un minuto di silenzio e raccoglimento alle ore 12.00”.
Sconvolta la comunità dei pescatori di Fiumicino.
“Io e Massimo – spiega Gennaro Del Prete, presidente della Cooperativa della Pesca Romana – facciamo questo lavoro da 50 anni. Loro stavano pescando a Focene e stavano rientrando a Fiumicino. Ora, purtroppo, non ci sono più le condizioni meteo di una volta. Tutto avviene in un attimo. Prima i cambiamenti erano più lenti, ora accade tutto in un botto, questa è la dura verità. Ti arrivano le informazioni e nel giro di dieci minuti accade il disastro. Quando usciamo siamo preoccupati perché sai se esci e non sai se rientri. In più non abbiamo fondale, stiamo aspettando un dragaggio dopo diversi annunci dell’Autorità portuale”.
Oggi parlare è difficile. I pescatori si conoscono tutti. “La famiglia dei pescherecci di Fiumicino, perché di famiglia stiamo parlando – aggiunge Del Prete – è sconvolta. Non ci riusciamo ancora a rendere conto di quello che è successo. Se poi penso che questa tragedia ha riguardato anche Claudio, un ragazzino per come lo vedevo io, che ho tanti più anni di lui… era veramente un amante del mestiere che faceva. Di fronte ad una cosa così, avvenuta a 600 metri dalla riva, non ho parole”.
Nella giornata di oggi è arrivato anche il messaggio cordoglio del vescovo Gianrico Ruzza che, “assieme a tutta la diocesi di Porto-Santa Rufina si stringe con affetto alla famiglia Di Biase per la scomparsa di Massimo e Claudio, padre e figlio impegnati nel duro lavoro della pesca”.