Una strada poderale su cui si affacciano numerose attività e persino un asilo che rischiano di restare isolati ogni volta che la pioggia la trasforma in una trincea disseminata di buche profonde, voragini in cui sono rimaste intrappolate anche alcune auto con i semiassi spaccati. E’ la condizione di pericoloso abbandono in cui giace via Capo Due Rami a due passi dagli scavi archeologici di Ostia Antica.
Tra buche e crateri la poderale di via Capo Due Rami diventa pericolosa e non percorribile anche se l’ente locale dovrebbe occuparsi della manutenzione
Via Capo Due Rami una strada che non può essere asfaltata perché si trova all’interno della Riserva del Litorale Romano ma diversi anni è stata presa in carico dal Comune di Roma Capitale e di conseguenza dagli uffici del X Municipio che dovrebbero gestirne la manutenzione ma senza riscontri.
Sono i proprietari dei ristoranti come la Tenuta dei Piani, delle attività ricettive e di agriturismo o di addestramento cani e dei casali abitati da privati a chiedere, dopo ogni nubifragio, l’aiuto salvifico degli operai e dei trattori del principe Aldobrandini che possiede diversi terreni prospicienti al tracciato. Maestranze che passano a rasare la carreggiata coprendo crateri che alla prossima pioggia rifioriranno come i prati circostanti.
E’ successo anche in questi giorni di maltempo e di bombe d’acqua. Uomini e mezzi del principe sono entrati in azione per mettere in sicurezza la strada ormai impraticabile sollecitati dai titolari locali disseminati in quello straordinario scorcio di campagna romana che si apprestano a ricevere chi festeggerà la vigilia di Natale con il classico veglione ma anche a beneficio dei genitori che portano i loro bambini all’Asilo nel Bosco-Escuelita Viva” che si affaccia sulla via.
Una situazione di grave rischio accentuata dal fatto che il tracciato della poderale è costeggiato da alberi ed è privo di illuminazione notturna.
Una sorta di cortocircuito istituzionale ha sinora impedito che l’amministrazione capitolina si facesse carico degli interventi necessari a dare una sistemazione se non definitiva almeno duratura di un problema che si trascina da tempo.
Altri problemi di viabilità affliggono la zona
“La strada non può essere pavimentata -sottolinea Gaetano di Staso del coordinamento locale dell’Associazione Ecoitaliasolidale- ma esistono tipologie di intervento compatibili con un’area protetta all’interno della Riserva del Litorale Romano, come per esempio la sistemazione della sede viaria sotto forma di gobba d’asino e quindi con canali di scolo laterali capaci di limitare la formazione di buche che è pressoché inutile riempire di terra o di ghiaia. Materiali di risulta destinati a essere trascinati via dalle piogge invernali come sta succedendo in questi giorni”.
“Da tempo abbiamo chiesto al servizio giardini e agli uffici del X municipio di intervenire alla radice per evitare situazioni di oggettivo pericolo soprattutto da parte di chi non è di zona anche perché la poderale è percorsa da mezzi pesanti che portano materiali anche ad alcuni allevamenti di animali. Sono stati fatti dei sopralluoghi e inviate segnalazioni anche ai vigili della polizia locale -continua Di Staso- che hanno risposto in modo laconico di non poter intervenire trattandosi di una strada privata cosa che è notoriamente diversa dalla realtà. Della serie che la mano destra non sa quello che fa la sinistra a livello amministrativo”.
“Purtroppo è solo uno dei capitoli irrisolti che affiggono Ostia Antica come i lavori avviati sei mesi fa per la sostituzione del cavalcavia che porta alla stazione locale della metromare. Gli operai sono spariti e il cantiere è in stato di abbandono, e così gli interventi più volte richiesti per la riqualificazione dei ponticelli di via del Collettore primario. Tutto resta nel vago, nella speranza sempre vana, che qualcuno intervenga. E ancora una volta è di tutta evidenza che il privato si mobiliti per far fronte alle responsabilità che competono al pubblico” conclude Di Staso.
Esattamente come è accaduto il 22 novembre scorso quando si registrarono attimi di paura per il crollo di un albero di grandi dimensioni proprio su via Capo Due Rami sgomberata grazie all’intervento degli uomini e dei mezzi del principe Aldobrandini.
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