La posizione degli altri 8 operatori del Centro educazione motoria verrà discussa alla prossima udienza
Pazienti torturati invece che accuditi. Hanno chiesto di patteggiare una pena a 4 anni, con detenzione domiciliare, due dei dieci operatori sociosanitari impiegati nel Centro di Educazione Motoria (Cem) gestito dalla Croce Rossa Italiana a Roma, arrestati a luglio dai carabinieri per le violenze e le torture riservate a più pazienti.
Sono accusati a vario titolo dei reati di tortura e maltrattamenti. La loro posizione e quella degli altri otto indagati sarà discussa alla prossima udienza fissata per il 13 gennaio.
All’udienza preliminare di oggi a piazzale Clodio sono state intanto ammesse le parti civili, fra cui familiari di pazienti e la stessa Croce Rossa Italiana, ammessa anche come responsabile civile.
Secondo l’accusa, gli operatori avrebbero inflitto ripetute violenze ai danni di alcuni pazienti affetti da gravi patologie psico-fisiche.
Le indagini, coordinate dalla procura capitolina e delegate ai carabinieri del nucleo investigativo di Roma, erano partite da una denuncia presentata dai vertici della Croce Rossa capitolina nell’aprile 2023 dopo avere notato un paziente della struttura con una vistosa ecchimosi al volto compatibile con delle percosse.
Per il gip che lo scorso luglio aveva disposto gli arresti domiciliari, i pazienti della struttura erano stati sottoposti a un “trattamento inumano e degradante’’.
Leggendo le carte delle indagini, schiaffi, pugni e calci erano una consuetudine per le vittime. “Oh sveglia che ti arriva una ciabattata, cammina, alzati…con l’acqua bollente ti faccio lavare” dice un’operatrice. Per il gip, gli indagati agivano con “crudeltà” provocando ai pazienti “acute sofferenze fisiche e un verificabile trauma psichico”.
Croce rossa Roma ha formalizzato la già annunciata decisione di costituirsi parte civile contro gli ex dipendenti del Centro di educazione motoria della Croce rossa, colpevoli di orribili abusi sugli assistiti. Abusi che sono stati denunciati proprio dalla Croce Rossa.
‘‘Ribadiamo ancora una volta la nostra solidarietà e la vicinanza agli ospiti del Cem, vittime di abusi e ai loro familiari – dichiara Francesco Pastorello, presidente di Croce Rossa Italiana, Area Metropolitana di Roma Capitale – Ogni euro che la Croce rossa dovesse ricevere come indennizzo per il danno morale e di immagine derivato dalla vicenda sarà investito in miglioramenti delle strutture del Cem”.