Avvocata reagisce allo sfratto della sua casa-studio e finisce senza un tetto e in manette. E’ successo l’altro pomeriggio, il 10 dicembre, a Talenti.
La professionista ha provato a resistere allo sfratto impugnando un tirapugni elettrico
I carabinieri sono intervenuti in via Domenico Comparetti di supporto a uno sfratto con resistenza dell’inquilina. La donna poi si è rivelata una 53enne, di professione avvocata iscritta al Foro di Roma. Alla vista dei carabinieri ha tirato fuori una pinza e un tirapugni elettrico.
Per lei è scattato così non solo lo sfratto – così come ordinato dal tribunale di Roma – ma anche l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi.
Ieri, in mattinata, l’arresto è stato convalidato in aula, a piazzale Clodio. Durante l’udienza l’avvocata si è mostrata piĂą ragionevole: “Sono vittima di una ingiustizia. La procedura di sfratto era irregolare”, ha provato a spiegare al giudice.
La professionista ora è rimasta senza studio e senza casa non avendo un domicilio alternativo. Da tempo, rissucchiata da difficoltà economiche, non riusciva a saldare gli affitti.
Il fabbro e la reazione
L’avvocata si era barricata in casa pur di non lasciare l’appartamento. Ma gli ufficiali esecutori dello sfratto hanno chiamato un fabbro e i carabinieri costringendola alla fine a lasciare la sua casa-studio. Ora dovrĂ affrontare il processo per la sua reazione scomposta.