Un nuovo capitolo si apre nell’intricata vicenda delle lacrime della Madonna di Trevignano, con un passo avanti verso la verità. Le indagini sulla veridicità delle lacrime miracolose attribuite alla statua della Madonna di Trevignano, sono infatti ad una svolta decisiva. Una delle statuette lacrimanti di Gisella Cardia e il quadro del Cristo trasudante sono stati sottoposti a una tomografia computerizzata (TAC) presso la prestigiosa Fondazione Santa Lucia di Roma.
Mistero delle lacrime della Madonna di Trevignano: la scienza svela i primi indizi. Attesi gli esiti della TAC per conoscere la verità
L’esame è stato condotto alla presenza di esperti e legali, sulle immagini sacre che in passato avrebbero sanguinato, e sequestrate dai Carabinieri dopo l’interrogatorio alla Procura della Repubblica dello scorso giovedì 10 ottobre, alla veggente Gisella Cardia.
Un passo fondamentale nell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia per truffa aggravata nei confronti dei coniugi Cardia – la veggente Gisella Cardia, nota come Santona di Trevignano, e il marito Gianni -, indagati, in merito alle donazioni dei fedeli all’associazione Madonna di Trevignano Ets.
Il procedimento è stato aperto dopo la denuncia dell’ex devoto Luigi Avella.
Quando saranno disponibili le immagini dell’interno della statua
La TAC, i cui risultati completi saranno disponibili alle parti coinvolte solo intorno ai primi di gennaio 2025, consentirà di ottenere immagini dettagliate dell’interno della statua e di escludere intanto la presenza di meccanismi nascosti.
Sono già noti invece, parte dei risultati delle analisi sulle macchie di sangue presenti sulla statuetta della Madonna, le cui origini sono state a lungo oggetto di dibattito e controversia.
I primi risultati e le prossime tappe
Secondo un recente intervento della genetista forense Marina Baldi, sarebbe stato possibile stabilire per ora, che il sangue presente sulla statuetta è di origine umana, anche se le modalità con cui è stato depositato rimangono ancora da chiarire.
Le analisi successive, si concentreranno ora sull’identificazione del DNA presente nel campione, al fine di determinare se si tratti di una singola persona o di più individui.
Con questi risultati, i magistrati di Civitavecchia dovranno stabilire se si sia consumato il reato di truffa ai danni dei fedeli, e si avvieranno a chiudere le indagini, per decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio della coppia.