Ucraina-Russia, Zelensky: “Tregua non basta per fermare Putin”

(Adnkronos) –
La tregua senza garanzie di sicurezza non basta all'Ucraina nella guerra contro la Russia. Chi vuole bloccare Vladimir Putin, deve sostenere Kiev. E' il messaggio che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lancia dopo l'ultimo round di incontri a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente americano Donald Trump. Il prossimo inquilino della Casa Bianca, che si insedierà tra poco più di un mese, va in pressing su Kiev e Mosca per porre fine alla guerra. Deve però conciliare posizioni che ad oggi sono ancora distanti. Putin non è intenzionato a rinunciare alla regioni annesse (Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk) e controllate solo parzialmente. Zelensky non si fida del nemico: per abbassare le armi, chiede garanzie.  "L'ho detto al presidente Macron e al presidente Trump: Putin non vuole che questa guerra finisca, quindi deve essere costretto a chiuderla. Ed è possibile farlo solo se l'Ucraina è forte, prima sul campo di battaglia e poi a livello diplomatico. Quindi, le garanzie di sicurezza. In questo momento non possiamo entrare nella Nato ma possiamo essere invitati. E' difficile però parlare dell'invito della Nato con il presidente Trump oggi, visto che non è ancora alla Casa Bianca. Non ha ancora tutti gli strumenti a disposizione", dice il leader ucraino. "Chiamerò il presidente Biden, se potrà parlare con me, e solleverò proprio la questione dell'invito nella Nato. E' l'attuale presidente degli Usa e molto dipende dalla sua posizione. E non ha senso discutere con il presidente Trump di ciò che oggi, mentre non è ancora alla Casa Bianca, non dipende da lui", dice confidando nell'ultimo assist del presidente uscente, che ha appena garantito un pacchetto di aiuti da un miliardo di dollari.  La tregua, dice Zelensky, non basta. "Se c'è un cessate il fuoco mentre l'Ucraina non è nella Nato, anche se ricevessimo un invito, chi fornirà garanzie di sicurezza? Possiamo pensare e lavorare sulla posizione espressa da Emmanuel" Macron. Il presidente francese "ha suggerito che una parte delle truppe di uno o di un altro paese dovrebbe essere presente sul territorio dell'Ucraina, questo garantirebbe la nostra sicurezza mentre l'Ucraina non è nella Nato", dice rivelando lo scenario delineato dal presidente francese. "Ma prima di ciò, dobbiamo avere una chiara comprensione di quando l'Ucraina farà parte dell'Ue e quando l'Ucraina sarà nella Nato: queste sarebbero garanzie molto efficaci", ribadisce.  Il destino dell'Ucraina, afferma Zelensky, è centrale sullo schacchiere internazionale. "Gli eventi in Siria sono l'esempio concreto che spiega perché l'Ucraina ha bisogno del fermo sostegno e della fiducia dei nostri partner. Il regime di Assad è caduto non solo a causa della forza dell'opposizione. Quello che è successo è legato anche all'assenza di truppe russe lì", dice. "Perché? Perché l'intero esercito russo pronto al combattimento è sul territorio dell'Ucraina. E questo significa esattamente che l'intero esercito di questo pseudo-impero sta combattendo contro il popolo ucraino oggi. Ecco perché oggi è molto importante che tutti i paesi che vogliono un mondo senza guerra e che giudicano importante la sicurezza – i paesi europei, gli Stati Uniti, gli altri paesi del mondo, i leader mondiali – capiscano questa prospettiva: qui e ora, si stanno decidendo molte cose", afferma ancora. "La forza dell'esercito russo dipende dalla forza dell'Ucraina. Perché se l'Ucraina cade, Putin tornerà in Siria per vendicarsi, in Africa e in molte altre regioni che gli interessano. E mi sembra che questa sia la cosa più importante che tutti dovrebbero capire: in questa unione attorno all'Ucraina, il successo è il successo generale del mondo. E' il successo che unisce. E l'unità che dà successo". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)