Un cucciolo di lupo è morto dopo essere stato travolto da un’auto sulla strada Monte Fiore di Castelnuovo di Porto, mentre cercava di attraversare per raggiungere un nuovo territorio. Vani i soccorsi portati anche da esperti che vivono in zona.
Un giovane lupo muore in incidente stradale a Castelnuovo di Porto. L’emergenza sulla strada passaggio della fauna selvatica: trovate altre carcasse di animali
Questa triste vicenda, è stata riportata sui social dall’etologo Andrea Lunerti, riaccendendo i riflettori su un problema sempre piĂą grave: la pericolositĂ di alcune strade della provincia per la fauna selvatica e il bisogno urgente di creare dove necessario un corridoio faunistico.
Era probabilmente spinto dall’istinto di esplorare e dalla ricerca di una compagna, il giovane lupo caduto vittima di un destino tragico. Come spiega l’etologo Lunerti sul suo profilo social: “L’amore e l’entusiasmo giovanile sono spesso potenti motori che spingono gli animali a compiere azioni rischiose, come attraversare strade trafficate”.
Cosi è andata per il lupo trovato in fin di vita sulla strada Monte Fiore di Castelnuovo di Porto, in un punto specifico all’innesto con la Via Tiberina e dopo il ponte della Ferrovia, che sarebbe, secondo quanto rilevato, un vero e proprio passaggio ella fauna selvatica, ma anche un punto nero e pericoloso.
Una strage silenziosa
Purtroppo, il caso del lupo non è isolato. La strada Mote Fiore, sarebbe infatti lo scenario di una strage continua a Castelnuovo di Porto, dove oltre al lupo ferito in modo incurabile, l’etologo ha rinvenuto le carcasse di un istrice, una volpe e una donnola, tutte vittime di investimenti da parte di automobilisti che, in parte per la mancanza di illuminazione ma anche per la velocitĂ sostenuta dei veicoli, non sono stati in grado di evitare l’impatto con gli animali.
Il tratto di strada in questione, rappresenta una superstrada per gli animali selvatici che si spostano tra due ambienti naturali differenti, come spiega Lunerti: “Quell’imbuto, unisca due ambienti naturali, e cioè il bosco e la prateria, dove i lupi in espansione, ma anche altri animali, vanno alla ricerca di cibo e in esplorazione alla ricerca di una compagna”.
Da tempo gli animalisti chiedono di intervenire, cercando il piĂą possibile di creare una sorta di corridoio faunistico. Con quella strada infatti, sarebbe stato interrotto un passaggio all’interno di una riserva. Un’oasi protetta dov’è perfino vietato cacciare a ridosso delle colline morlupesi.
Un collo di bottiglia mortale
La sua configurazione a imbuto, unita alla mancanza di misure di sicurezza adeguate, rende infine la strada una trappola mortale per la fauna selvatica ma anche per gli uomini.
Per questo gli animalisti chiedono da tempo l’istituzione di un corridoio faunistico in questa zona, con la creazione di passaggi sicuri per gli animali e la segnalazione adeguata della presenza della fauna selvatica.
L’appello degli animalisti
“Un semaforo lampeggiante e cartelli indicatori potrebbero aiutare a ridurre il rischio di collisioni e sensibilizzare gli automobilisti sulla necessitĂ di rallentare in questo tratto di strada. Se l’amministrazione pubblica non vuole pensare agli animali, consideri i rischi per gli uomini. La presenza continua di animali selvatici sulla strada, rappresenta un pericolo anche per gli automobilisti, che potrebbero trovarsi improvvisamente di fronte a un cinghiale o ad altri grandi mammiferi.” – dichiara una utente animalista.