La corsa a cento km orari. Emmanuele, 29 anni, ucciso, alle spalle, sul marciapiede
A 18 anni senza patente e alla guida di un bolide noleggiato uccide un pedone. Ora la condanna.
Alla guida di un Suv preso a noleggio dalla mamma e senza patente, a 18 anni sfrecciava in strada a 100 chilometri orari. Sono le due e mezza del pomeriggio del 9 febbraio 2023 quando in via dell’Archeologia, a Roma, succede l’irreparabile.
Il bolide, una Bmw X4M da 120mila euro, schizza via dalle mani del 18enne, la frenata di 43 metri, l’urto su più auto parcheggiate e poi la fine corsa su un pedone ignaro.
Emmanuele Cleber Catananzi, 29 anni, italo brasiliano, non ha nemmeno il tempo di spostarsi: la morte lo ha colto alle spalle, sul marciapiede mentre cammina.
Ora per il giovane senza patente che tra le vie di Tor Bella Monaca correva come in pista e per di più senza esperienza è arrivata la condanna a 6 anni di carcere, pena così ridotta grazie al rito abbreviato.
I tentativi della madre di addossarsi la colpa dell’incidente davanti ai vigili urbani non sono andati in porto. Troppi testimoni avevano assistito al dramma. E sull’auto il ragazzino era solo. Scoperta la bugia la donna si è salvata dalla denuncia solo per il grado di parentela con il vero colpevole.
Così a processo per omicidio stradale aggravato dalla guida senza patente è finito solo il figlio che per una bravata ha ucciso un altro ragazzo.