Dalla Regione Lazio 2,3 milioni per riconversione beni sottratti alla criminalità. Ostia assente

I progetti finanziati nella Capitale: quali sono i pochi municipi assegnatari dei fondi per trasformare i beni confiscati in spazi di comunità

Dalla Regione Lazio 2,3 milioni per riconversione beni sottratti criminalità. In primo piano il Pontile di Ostia

Per la riqualificazione dei beni sottratti alla criminalità e acquisiti al patrimonio di Comuni ed Enti locali, la Regione Lazio ha stanziato 2,3 milioni di euro, per finanziare progetti che si occupino del loro recupero e riutilizzo con finalità sociali. Sono 18 gli enti locali che beneficeranno di questi fondi, tra cui diversi comuni della provincia di Roma, mentre nella Capitale sono diversi i Municipi risultati esclusi dalla graduatoria, tra questi il X Municipio con Ostia, assente nonostante conti numerosi beni confiscati.

I progetti finanziati nella Capitale: quali sono i pochi municipi assegnatari dei fondi per trasformare i beni confiscati in spazi di comunità

I fondi stanziati dalla Regione Lazio serviranno a finanziare progetti di ristrutturazione e riqualificazione di immobili confiscati alla criminalità organizzata, destinandoli a finalità sociali, culturali e di pubblica utilità.

Un’opportunità unica per trasformare luoghi simbolo della illegalità in spazi di aggregazione e partecipazione per la comunità, che ha però lasciato con l’amaro in bocca molti municipi romani, tra cui il X con Ostia, l’esteso quartiere sul mare della Capitale dove tanti beni confiscati alla criminalità aspettano di risorgere a nuova vita.

Quali sono i progetti finanziati?

Gli interventi di recupero e riqualificazione, che sono stati finanziati rispondono alla capacità progettuale espressa da quattro Comuni in provincia di Latina, e cioè Sabaudia, San Felice Circeo, Cisterna di Latina, Formia, Terracina, Pontinia, Fondi, Lenola; due Comuni in provincia di Viterbo: Gallese e Viterbo; un comune in provincia di Frosinone: Sant’Elia Fiumerapido.

Quattro invece sono stati i comuni destinatari dei fondi in provincia di Roma: Rocca Priora, Monterotondo, Pomezia e Nettuno; di Roma, con una cifra erogata, che per ogni progetto si aggira in media sui 130mila euro a progetto.

Circa 300mila euro infine, sono andati ai Municipi I, V e VI di Roma Capitale.  Solo tre dunque, su 15 municipi dove non mancano beni sottratti alla criminalità che potrebbero essere riconvertiti in spazi a beneficio delle comunità.

I progetti sono stati finanziati secondo quanto stabilito dalla Legge num. 15 del 5 luglio 2001 per “opere di ristrutturazione e di manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni confiscati alla criminalità organizzata, acquisiti al patrimonio indisponibile della Regione, al fine di favorirne il riutilizzo e la fruizione sociale nell’ambito dell’attuazione di politiche sociali a favore della legalità, della sicurezza e della prevenzione delle situazioni di disagio, di accoglienza e di supporto per le vittime di reato”.

E con questo principio, potevano spaziare dalla creazione di centri di aggregazione giovanile alla realizzazione di spazi per l’assistenza agli anziani, passando per la creazione di biblioteche, musei e centri culturali, con l’obiettivo di restituire i beni alla comunità, e trasformarli in luoghi di vita e di incontro.

Le parole dell’assessore

Su questo processo fondamentale per la riqualificazione dei territori, si è espressa in queste ore l’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio, Luisa Regimenti: “La rinascita dei beni confiscati rappresenta un momento di riscatto economico, sociale e culturale dei territori. Con i progetti finanziati porteremo a nuova vita questi beni riutilizzandoli per scopi sociali e di pubblica utilità e valorizzando i territori.”

L’assenza di Ostia: un’occasione persa

I fondi per la riconversione dei beni confiscati, non sono nemmeno arrivati ai destinatari che già hanno sollevato le prime critiche relative ad un’assegnazione che avrebbe escluso troppi Municipi della Capitale, e con essi il X Municipio, con beni che attendono da tempo una linfa vitale.

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Un’assenza tra i beneficiari del bando che è stata interpretata come un segnale preoccupante dai residenti con le prime reazioni sul web: “Nonostante la presenza di beni confiscati sul territorio, al nostro municipio non è arrivato nulla. Possibile che nessuno sia riuscito a presentare un progetto vincente?” – sottolinea un’utente sui social.

“Questa lacuna – aggiunge un residente -, evidenzia la necessità di una maggiore attenzione alle politiche di riqualificazione urbana e di contrasto alla criminalità organizzata, in alcune zone della città. La nostra in primis, visto che arriva sempre prima in cima alla lista dei territori dimenticati”.

Peraltro, la penalizzazione arriva all’indomani di un’altra amara sorpresa per il settore del turismo a Ostia. Il Campidoglio ha, infatti, ridotto gli oltre 130mila euro dell’esercizio precedente a poco più di 70mila, i fondi utilizzabili dal X Municipio.

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Foto: Canaledieci.it

Il futuro dei beni confiscati

La Regione Lazio intanto, si sarebbe già impegnata a continuare a investire nella riqualificazione dei beni confiscati, con l’obiettivo di creare un network di spazi di legalità su tutto il territorio regionale:

“Stiamo lavorando affinché nel Bilancio previsionale 2025 di Regione Lazio si reperiscano le risorse per scorrere la graduatoria e finanziare tutti i progetti idonei che non hanno beneficato del contributo” ha concluso  l’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio, Luisa Regimenti.