Abuso di alcol in impennata. A Roma, la situazione è particolarmente allarmante. Il riscontro arriva dal boom di trapianti di fegato legati alle complicanze dell’alcolismo.
Trapianti, i dati allarmanti dell’ospedale San Camillo. Giovani sempre più a rischio, cirrosi e tumori epatici in aumento
Nel 2015, i trapianti di fegato per cause alcoliche presso l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini erano considerati “statisticamente trascurabili”. Oggi, la cirrosi alcolica e il carcinoma epatico ad essa correlato rappresentano la seconda causa di trapianto di fegato nell’ospedale romano.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento impressionante dell’abuso di alcol, soprattutto tra i giovani, accentuato dal fenomeno del binge drinking“, spiega Adriano Pellicelli, direttore dell’Unità operativa complessa Malattie del fegato.
Il Binge drinking
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo di alcol in un breve periodo, è un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani. Questa pratica dannosa aumenta significativamente il rischio di sviluppare malattie croniche del fegato, come la cirrosi, e di incorrere in eventi acuti come l’epatite alcolica.
Le conseguenze dell’alcolismo
L’abuso prolungato di alcol danneggia gravemente il fegato, portando alla cirrosi epatica, una condizione irreversibile che può portare alla morte. Inoltre, l’alcol aumenta il rischio di sviluppare tumori al fegato e ad altri organi.
L’argomento è al centro del convegno internazionale ‘Il futuro dell’epatologia: dalla clinica alle nuove terapie’, ospitato oggi nell’Aula magna del San Camillo.
L’evento, coordinato da Pellicelli, riunisce specialisti ed esperti del settore per discutere le ultime innovazioni diagnostiche e terapeutiche in epatologia. I dati legati all’emergenza alcol sono allarmanti.
I dati
Negli ultimi due anni i ricoveri per patologie epatiche legate all’alcol – tra cui cirrosi alcolica ed epatite alcolica acuta – hanno raggiunto il 20% dei pazienti totali della Liver Unit del San Camillo.
L’età media dei pazienti ricoverati è di soli 49 anni, con una crescente presenza di giovani adulti.
Nel 2023, su 88 trapianti effettuati, 29 erano dovuti a cirrosi alcolica scompensata e 7 a tumori epatici associati all’abuso di alcol. Il 2024 mostra un ulteriore peggioramento: dei 94 trapianti già eseguiti, 25 sono attribuibili a cirrosi alcolica e 19 a tumori epatici correlati all’alcolismo.
Nel 2023, circa il 40,9% dei trapianti di fegato erano legati all’abuso di alcol. Nel 2024, questa percentuale è salita a circa il 46,8%, evidenziando un peggioramento significativo.
“Questi numeri sono la testimonianza di una crisi sanitaria crescente“, afferma Pellicelli. “Il consumo di alcol è una vera e propria piaga sociale che richiede interventi urgenti e mirati – avverte – E’ fondamentale agire su più fronti: prevenzione, diagnosi precoce e trattamento tempestivo”
88 trapianti nel 2023. In aumento nel 2024
Nel 2023, la Liver Unit del San Camillo ha seguito 2.170 pazienti con patologie epatiche croniche e valutato 170 pazienti per il trapianto di fegato, eseguendone 88.
Per il 2024, il numero è già salito a 94 trapianti, con un tasso di sopravvivenza post-operatoria del 91%. Il convegno ha anche approfondito le epatiti autoimmuni e la colangite biliare primaria, una patologia autoimmune che colpisce circa 18mila italiani. Grazie a diagnosi più sensibili e terapie innovative, come Elafibranor e Seladelpar, è possibile migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti.
Obesità
Un altro tema cruciale è la steatosi epatica non alcolica, nota come fegato grasso, che interessa circa il 25% degli italiani. Nei pazienti con obesità e diabete, questa patologia può evolvere in cirrosi o carcinoma epatico, con un’incidenza fino al 15%.
Per saperne di più o prenotare controlli visita il sito delle malattie del fegato del San Camillo. 06.58703803 apellicelli@scamilloforlanini.rm.it