Singolare arresto a Ostia dove un 18enne è finito in manette per spaccio. La particolarità dell’arresto nasce da dinamiche familiari. A mettere i carabinieri sulla pista ultrasicura il papà, agli arresti domiciliari per rapina: “Mio figlio spaccia, venite”.
A far arrestare il diciottenne il papà ristretto agli arresti domiciliari con l’accusa di rapina
A segnalare ai carabinieri l’attività di spaccio del 18enne, infatti, è stata proprio la telefonata effettuata dal papà del giovane.
L’uomo, un romano di 50 anni, agli arresti domiciliari per rapina, ha segnalato alla Centrale Operativa dei carabinieri di Ostia l’attività di spaccio del figlio. un’attività non condivisa evidentemente.
I carabinieri dopo la segnalazione hanno raggiunto l’abitazione dei due e una volta entranti hanno proceduto alla perquisizione domiciliare.
Perquisizione a colpo sicuro
Scontato l’esito, considerata la fonte. Nella camera da letto del diciottenne i militari hanno subito rinvenuto un panetto di hashish del peso di circa 100 grammi nonché diverso materiale utile al confezionamento dello stupefacente.
Nella stanza c’erano anche due minorenni, forse acquirenti, che sono stati affidati ai genitori con tanto di avvertimento di evitare frequentazioni sbagliate.
Il 18enne, invece, è stato fermato e condotto in caserma. L’arresto è stato poi convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
Il pusher ‘armato’ di Acilia
Sicuramente più di routine un altro arresto operato, nelle stesse ore, dai carabinieri di Acilia. I militari durante un posto di blocco hanno stanato un pusher, un 36enne specializzato in smercio di cocaina.
Sull’auto ne aveva sette dosi, in tasca una ventina di grammi. Il resto è stato trovato in più punti dell’abitazione: un altro etto di cocaina, ma anche una pistola, calibro 6,35, con matricola abrasa e relativo munizionamento, ben 52 colpi. L’uomo è stato arrestato per l’arma e per la droga. E l’auto sequestrata.
Sequestrate pure le agendine con i nomi in codice degli acquirenti e degli appunti sulla contabilità.